lunedì 20 giugno 2011

E io che credevo alla cicogna…..

Quando mi trasferii a Lecce da Roma, avevo appena finito le scuole elementari. Venivo dalla grande città e rispetto ai miei coetanei di Lecce, ero ancora disincantata…. Diciamocelo pure... una mezza cretina.

Durante le scuole elementari mi ero innamorata di un compagnetto di classe, ma oltre a non dirlo a lui, non lo avevo nemmeno detto ad altra anima viva. Amiche in testa.

Il mio amore si nutriva così di pensieri, immaginazione, di parole non dette, ma pensate, …….quello che imparai a definire dopo pippette mentali….

A fine anno scolastico della quinta elementare qualcuna delle mie amichette confidò a tutte che lei aveva perso la testa per un ragazzino della nostra classe. Era il mio amato!!!!

Scoprì in quel frangente che era anche l’amato di ogni sesso femminile della nostra classe, compresa magari anche la maestra. Si confidarono tutte, tranne io. Tutte nutrivano sentimenti nascosti per quel bambino. Io fui l’unica a non dir nulla, tanto pippette mentali erano….pippette mentali continuavano a esser.

Quando arrivai a Lecce, mi resi conto che i miei coetanei di lì, non dico che erano passati ai fatti, ma sicuramente erano più calati nel mondo dei rapporti di coppia.

Arrivata lì riscossi un certo successo. Ero la ragazzina arrivata dal nord (per quanto il nord fosse Roma), che parlava un ottimo italiano privo d’accento, nipote della preside delle scuole medie e figlia della maestra delle elementari.

Pochi immaginavano che ero solo una caduta dall’albero del pero. In realtà mi vedevano come un animale tropicale, piovuta nel loro paese e per questo degno di nota.

Tutto ciò mi causò una certa notorietà e interesse presso i miei coetanei più di quanto in realtà non ne meritassi.

Durante le lezioni di analisi logica o geometria mi venivano passati sottobanco dei foglietti con scritto: Ti vuoi fidanzare con me? E due caselle con il sì e con il no da crociare.
Altri me li ritrovavo al ritorno della ricreazione, tra i fogli dei mie quaderni lasciati sul banco.

Per quanto io al corso di lezioni di coppia insegnato tra i banchi di scuola fossi ancora ferma al livello beginners “pippette mentali” pensai che poi alla fine un po’ di crocette potevo pure arrivarle a mettere.

In quegli anni misi un po’ di crocette, suggellavo così i miei fidanzamenti su carta. Rimasi sempre la ragazzina delle pippette mentali di sempre senza mai montarmi la testa. Con i miei spasimanti oltre ad “un ciao, hai fatto i compiti oggi?” non andavo, in compenso immaginavo lunghi vestiti da sposa, presentazione a miei genitori del mio amore, e grandi festeggiamenti.

Questa gente dopo un po’ si scocciava e indirizzava un altro “ti vuoi fidanzare con me” ad un’altra destinatrice, magari anche senza prendersi la briga di avvisarmi. Ma gira che ti rigira un altro foglietto era pronto anche per me.

Non penso di essermi mai chiesta come nascono i bambini in quegli anni. Del resto arrancavo ancora al livello beginner che proprio non mi andava di impelagarmi in discorsi filosofici.

Ricordo che un giorno un mio compagno disegnò un organo maschile stilizzato sulla lavagna, causando il riso imbarazzato di tutte le mie amiche. Finsi di imbarazzarmi anche io, anche se ignoravo completamente cosa quel disegno rappresentasse.

Poi un giorno la mia migliore amica mi mostrò un libro trovato nella cantina di sua zia. Ci fermammo a casa sua a studiare quelle immagini.
Era un kamasutra degli anni 70. Mi cadde la mandibola di bocca. E mi ci vollero un po’ di giorni per ricongiungerla nuovamente alla mascella.



24 commenti:

  1. poooooveraaaaaaaa

    anche io cmq ero come te
    un tardona cronica ho cominciato ad accorgermi dei maschi e della loro esistenza in prima superiore
    prima per me erano come donne solo un po' + pelose...
    cioè, come io ero per loro, un altro maschio.......ma non senza peli.....

    RispondiElimina
  2. mi sono totalmente rivista in te. racconto magnifico, adorabile ragazzina che eri. i racconti della tua infanzia continuano ad entusiasmarmi. baci ady

    RispondiElimina
  3. ti leggo da un pò, mi piacciono i tuoi post simpatici e il tuo modo di scrivere allegro!!! mentre scrivo questo commento sorrido ricordando quando ci trasferimmo da un paese a quello accanto, iniziavo così la terza elementare nella nuova scuola e per diverso tempo rimasi una sorta di attrazione per tutte le classi dei miei coetanei!!! visti i km che separano Roma da Lecce posso facilmente credere che ti abbiano vista come un'extraterrestre ;)

    RispondiElimina
  4. Ti dico solo che a me il bigliettino con le crocette è arrivato in prima superiore! AHAHAHAHAH

    RispondiElimina
  5. ahahahah
    mi hai fatto riflettere su come ognuno di noi abbia ricordi di questo tipo... e già!

    RispondiElimina
  6. Nooo, cosa mi hai fatto ricordare!! I fogli con le due caselle da barrare: democrazia pura!! Bentrovata. Taglia46

    RispondiElimina
  7. Per fortuna, anche oggi che di anni ne sono passati un bel pò,conservi intatto lo stesso candore di quando eri bambina;).Senti un pò,conoscendoti, mi sorge spontanea una domanda: ma tu hai mai barrato la casella del no?!Son sicura che, per non offendere nessuno, sei passata per una poligama impenitente!

    RispondiElimina
  8. decisamente era più facile crociare i si rispetto ai no.... poi del resto non si pagava.....

    ma tu quando torni a roma? voglio vedere l'erede da vicino

    RispondiElimina
  9. ...a differenza delle ragazzine di adesso, tutte iper informate già in tenera età, ai nostri tempi si cominciava (e non è che sia passato moto tempo è solo che il tempo si è evoluto in fretta...) a capire determinate cose in età molto avanzata anche nel mio caso...

    RispondiElimina
  10. divertentissimo racconto!!
    a me è capitato di sentire le canzoni da sagra di paese che ascoltavano i miei nonni e non vi dico i doppi sensi fin troppo palesi che c'erano!!!!
    concordo comunque con commenti precedenti, meglio capire certe cose a suo tempo, adesso i ragazzini conoscono tutto troppo presto e purtroppo i risultati a volte sono irreversibili!

    Veronica

    RispondiElimina
  11. ahahah, che ridere! Bravissima...e foto finale...quanto mi piace!

    RispondiElimina
  12. Mamma mia che mi hai fatto venire in mente...anche io dormivo in piedi e ricordo che quando la figlia della mia vicina mi fece vedere di nascosto delle vecchie riviste porno di suo padre, pescate chissà dove, rimasi sotto shock per più di una settimana...avevo 12 anni e lei ne aveva 10 e non sembrava così turbata...

    RispondiElimina
  13. Che dire...una realtà che conosco, bensì io tornavo dal nord a Roma...comprendo benissimo...
    buona giornata ;)

    RispondiElimina
  14. ahahah! ma pure Fab ti ha scritto il bigliettino? ;)

    RispondiElimina
  15. no lui no :( non appartiene alla categoria dei poeti ermetici

    RispondiElimina
  16. cara bussola che ridere! ...ma anche che tenerezza! nelle tue parole ho ritrovato anche un pò di me
    :)
    emme

    RispondiElimina
  17. ahahaha si e no da crociare ...bellissimo ..a me ricordo che uno c'aveva aggiunto anche il terzo tassello FORSE! Mi conquistò ! Ahahahaha!

    RispondiElimina
  18. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  19. (ho fatto casino con gli account... ehm... )

    teneraaaaaaaaa

    appena arrivata alle medie dovetti lasciare il dolce mondo delle bambole, senza però entrare in quello di fiorni e bigliettini... ero brutta... sigh!

    un bacino!

    RispondiElimina
  20. mi diverte molto il tuo modo di scrivere le tue esperienze e storie...questo ricordo, poi, e' molto carino! i bigliettini - ti vuoi fidanzare con me? - quegli anni della nostra vita sono semplicemente i migliori!

    jos xx

    RispondiElimina
  21. neanche quello: ti vuoi sposare con me? SI NO FORSE oppure con solo la casella del SI

    ;D

    RispondiElimina

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...