giovedì 31 marzo 2011

Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere e John Gray probabilmente da un’altra galassia

Se leggete il trafiletto dedicato all’autore, John Gray appare come uno psicosessuologo e terapeuta della famiglia. Dopo nove anni di ritiro spirituale leggerete che Gray ha cominciato a tenere seguitissime lezioni di psicologia riguardanti le differenze ancestrali tra uomini e donne. Da questi incontri è nato il succitato libro.

Attualmente negli Stati Uniti Gray è un vero e proprio guru; presenza costante di vari talk show televisivi è considerato uno degli esponenti di punta della cosiddetta “pop psycology”.

Il trafiletto ha l’onestà di dire Gray è reduce di un DIVORZIO,e dopo è convolato a nuove nozze con un’altra donna da cui ha avuto 3 figli….

Quindi ha divorziato???? Ce sta a fregà????

Ma che razza di Guru è quindi???? Se uno è Guru…nasce Guru….insomma… Gesù mica è diventato Gesù con lo sviluppo….lui Gesù ci è nato….

Ad ogni modo Gray dopo nove anni di ritiro spirituale ha capito che uomini e donne ragionano in maniera diversa…

Ussignò ma veramente????

Io sono arrivata alla stessa conclusione all’età di cinque anni quando mio padre mi portava in un unico negozio di abbigliamento e mi diceva di scegliermi tutti i vestiti che avrei voluto che poi li avremmo comprati; mentre mia madre sceglieva lei per me e non prima di aver visto tutti i negozi della zona. Ovviamente le uscite per negozi con mio padre erano sporadiche.

Nel Libro Gray elargisce un po’ di perle di saggezza da uomo illuminato quale è….

Tipo che la comunicazione nella coppia è importante e bisognerebbe sempre far partecipe l’altro dei propri sentimenti…..

Cribbio santo… chi lo avrebbe mai detto….

Inoltre Gray vi suggerisce di aggiungere dopo che avete reso partecipe il vostro uomo di una vostra problematica frasi del tipo:

“Sono tanto contenta di poterne parlarne”
“Parlarne mi fa un gran bene”
“E’un tale sollievo poterne parlare”
“Be’ora che ne abbiamo parlato mi sento davvero meglio. Grazie”

Pertanto quando state raccontando qualcosa al vostro ragazzo, ricordate di portarvi il libro di Gray e di leggere un attimo a pag 97 per poter concludere il discorso in maniera adeguata.

Ma l’innovatività di Gray è quella di aver capito le proprietà catartiche della lettera d’amore.

“Mettere per iscritto i sentimenti negativi è un modo eccellente per rendersi conto di quanto si possa apparire poco affettuosi davanti al patner, e grazie a questa maggiore consapevolezza di correggersi. Inoltre scrivere ha una funzione catartica: liberando il campo dalle emozioni negative si dà spazio a quelle positive.”

Gray pertanto consiglia di non dar libero sfogo a quello che vorremmo dire ma di elaborare i nostri sentimenti con la scrittura, e di invitare il nostro compagno a fare lo stesso.

Ecco…. Ora mi immagino io e Fab….in una giornata come ieri…in cui avevamo entrambi perso la brocca a causa delle tariffazioni richieste dal fotografo per il servizio del matrimonio…in uno di quei momenti in cui stai lì lì per mandare l’altro a quel paese in direttissima solo andata… che invece cambi tono della voce e dici

“Scusa amore vado un attimo in salotto a scrivere una lettera d’amore per te così elaboro questi sentimenti negativi…. Che ne dici di fare tu lo stesso???? Poi… dai…. ci vediamo fra mezz’ora qui in cucina e ce le scambiamo?!”

Se facessi una cosa del genere Fab come minimo chiamerebbe l’esorcista nel giro di due minuti….

Ad ogni modo il libro non è che proprio sia da cestinare…. Anzi quello che dice è fondamentalmente vero…ma il problema dei Guru è che non capiscono che tra il dire e il fare…c’è di mezzo il mare….

Per fortuna noi siamo uomini e quindi ci incazziamo, ci offendiamo, ci dispiaciamo, ci chiariamo, ci rincuoriamo, ci amiamo…e magari grazie a questo cresciamo.

Insomma io voglio un Fab che sia quello che sia….. con i suoi sbagli e le sue umanità …. E non che sia una sorta di macchina settata per non litigare…

E voi che compagno volete?


martedì 29 marzo 2011

Presentazione di Ascanio Clestini e Vincitore give away

Ore 18.00 Feltrinelli

Presentazione del libro di Ascanio Celestini “io cammino in fila indiana”.

Sono in piedi al lato del palchetto, poco distante dallo scrittore, attore, regista e quant’altro sia Celestini.

Ho una posizione dignitosa: visione laterale ma decisamente vicina.

Mentre ascolto l’intervista appena iniziata sento il cellulare vibrarmi nei pantaloni.

Controllo lo schermo e vedo un messaggio di Fab in arrivo. Apro la cartellina del messaggio

“Sto arrivando! Sono sulla Pontina”

Rispondo “OK. Tanto qui solo posti in piedi”

L’intervista continua.

Nemmeno un altro quarto d’ora “sono all’upim!”

Non capisco a quale upim si riferisca, e penso che abbia lasciato la macchina a casa mia, vicino al nostro Upim.

Gli scrivo indicando la fermata della metro a cui deve scendere.

“No, sono in macchina. Rispetto al cinema dove sta la Feltrinelli?”

Anche in questo caso do indicazione.

Dopo dieci minuti mi sento qualcuno bussare alla spalla: Fab è arrivato!

Finisce di ascoltare l’intervista insieme a me… anche se ormai buona parte è andata.

Si emoziona come un bambino quando Ascanio legge “la sosia”.

“E’ il mio mantra!!!!!!” lo sento gridare all’autore facendomi improvvisamente virare in un bordò pomodoro.

Si girano tutti, compreso Celestini.

L’intervista finisce. E’ il momento di farsi firmare la copia del libro.

Fab, mi toglie il libro dalle mani e si lancia. “Vado!!!!!” mi dice.

Io ne approfitto per raggiungere la sedia e riposare i piedi straziati dal lungo stare in piedi.

Dopo venti minuti Fab con la sua copia di libro firmata torna.

“Bhe?! Hai parlato? Gli hai detto qualcosa?”

“Ehmmmm… volevo dirgli che è il mio mito…. Volevo dirgli che quel brano è il mio mantra… volevo dirgli che il mio sogno nel cassetto è fotografarlo in teatro…. Ma lì davanti….mi sono emozionato… la lingua mi si è fatta a vellutino….. e a malapena ho balbettato i nostri nomi.”



Come promesso in questo post il nome del vincitore del give-away In lungo e largo…. Eeeee….. rullo di tamburi…. The winner is Kylieeeeee!!!!!!!!!!!!!! Che è invitata a scrivermi una e-mail privata con i suoi nomi e i suoi recapiti, per poterla mettere in contatto con la redazione di FOTO REGALI per poter ricevere una stampa su tela con la foto scattata da Fab che lei ha preferito

domenica 27 marzo 2011

Ogni promessa è un debito….

Salve gente…. Vi avevo promesso che avrei caricato le foto di Parigi, per rendervi partecipi del nostro viaggio…Ma erano tante e quindi mi sono divertita a caricarle su un video….

Youtube si sta rivelando una fonte inesauribile di cazzeggio e quindi… eccolo là…. Caldo caldo di forno un nuovo video da aggiungere al nostro nuovo canale…

Mi scuso in partenza se come dice Fab siamo “FOTOIGIENICI”…. Ma vi assicuro che siamo belli dentro…. “abbiamo milza e fegato” più belli di quelli di Belen e Kim Rossi Stuart….

Ecco qui il nostro video….

Ci sono foto che mi emozionano molto… come quella in cui ho un piccione in mano…. Ho un sorriso di una bambina d’asilo …. E così mi sentivo….

Altre sembrano tratte dal gobbo di Notre Dame….

C’è una foto oscena con le M&M’s…… che meritava di esser condivisa lo stesso perché troppo cretina…

Vabbè ora la smetto…. Insomma un piccolo video per dire che ho passato un bellissimo week-end nella città dell’Ammoooore con il mio Ammoooore

Buona visione

PS: piccola nota di servizio….domani a mezzanotte scade il mio give away (badge al lato)…..ultima chiamata per i ritardatari. Nel prossimo post sapremo a chi andrà la stampa con la foto di Fab e offerta da fotoregali.
Good luck!

giovedì 24 marzo 2011

Emozioni & Emoticon - intervista a Paolo Civati

Non ce la farò mai a fare questa telefonata….che faccio… chiamo e dico…. Pronto ciao Paolo Civati sono Bussola quella che ti deve fare l’intervista…..Chi?????????????????? come minimo mi risponderà……Ehmmm Bussola….si Bussola…dovrebbero avertelo detto in teatro….a questo punto riattaccherà certo…..

Ok….chiamo….

1…2…3… si ce la posso fare

Uno squillo…due squilli…non riesco ad aspettare il terzo squillo e riattacco.

Sono proprio una pappamolle.

Respiro forte…. Ce la devo fare

3….4…7….

Uno squillo…. Questa volta risponde subito

– Pronto? – sento la voce dall’altra parte della cornetta…

-Pronto… Sono uslaa –

-Chi????????????-

Ecco lo sapevo!!!!

- Sono Bussola, ti disturbo? Ti dovrei fare l’intervista… non so se….-

- A si dimmi pure, me lo avevano detto dell’intervista….no non disturbi stavamo in un momento di pausa dalle prove-

Dall’altra parte del filo c’è casino…non lo sento bene….probabilmente gli altri attori in pausa

- Ok,allora ….io avevo preparato alcune domande….se sei pronto possiamo partire…. Attivo il registratore –

Mi dice che è pronto. Accendo il registratore, ma mi si impalla….

Merdina di un registratore accenditi.

Finalmente il registratore si sblocca e parte. Dio si lodato!

- Eccomi. La prima domanda è “Chi è Paolo Civati? Come e quando ti sei avvicinato al mondo del teatro?”

Ok lo so…non brillo di originalità ma da qualche parte bisognava pur partire.

Fortunatamente non è turbato dalla domanda, lo sento rispondere.

-Beh, Paolo Civati sono io, se non sbaglio....Sono di Como e più o meno da quando avevo diciassette anni ruoto attorno alle “ Storie”. Sono diplomato all'Accademia Nazionale D'Arte Drammatica Silvio D'Amico di Roma, come attore, e alterno lo scrivere al recitare e al dirigere. Mi spiego: amo fare l'attore ma non sempre e non con tutti e siccome è un lavoro difficile da fare ma soprattutto da trovare ad un certo punto, nel 2005, mi sono detto “Ma perché non fai anche qualcosa che interessa a te e che non dipenda solo dalla volontà degli altri?”. E così è iniziato il tutto. Scrivo da sempre e mi piace guardare, posso farlo per ore, inoltre mi diverte inventare le situazioni, ovviamente con la collaborazione dei miei colleghi. La scrittura in Teatro, per me, vuol dire tante cose; si scrive anche quando si sceglie di far ridere un attore in un punto preciso o quando si inserisce un brano musicale oltre che quando si usano le Parole scritte precedentemente o inventate sul palco. Non c'è una regola, l'interessante è essere aperti a trovare codici diversi per ogni spettacolo che si vuole fare e quindi per ogni argomento di cui si desidera parlare. Non ho mai fatto l'attore nei miei lavori, distinguo molto bene i ruoli, dentro me, e poi sono troppo paranoico e pignolo per potermi permettere di non controllare “la nave da lontano”....

Parto con la seconda domanda

-Sei al teatro Vittoria fino al 3 aprile con uno spettacolo dal titolo Emoticon. Quando ho letto alcuni estratti della trama tipo “uno spettacolo che gioca con i luoghi comuni e con le citazioni colte, che parla di sesso, di mestruazioni che non arrivano, di tette che non crescono, di corteggiamenti ridicoli” ho pensato “Oddio hanno fatto uno spettacolo su di me!”. A parte questa parentesi idiota… Quale è secondo te la forza di questo spettacolo? Proprio la possibilità che ha il pubblico di immedesimarsi nella storia?-

-E' difficile dire quale possa essere la forza, se ne ha una, di uno spettacolo. E' come sapere che cosa di te piace o non piace alla gente: a me piacciono i miei capelli (es) e credo di piacere per quelli ma magari sono le mie dita dei piedi la fonte di attrazione per gli altri. Credo che in questo caso funzioni il fatto che abbia scelto di parlare di storie piccole, piccoli dolori quotidiani e silenziosi, di farli raccontare da persone sole, spesso ignoranti, ma molto sincere; inoltre tutta la macchina sfrutta il gioco di specchi: gli attori in scena sono tutto il tempo spettatori degli spettatori stessi e dichiarano di essere coscienti dell'istante in cui stanno vivendo, si riferiscono, spesso, a quello che è appena accaduto, dichiarano di essere una piccola, litigiosa, amorosa e solitaria comunità di attori, e di esseri umani. Lo spettacolo ha una doppia chiave di lettura che passa, volutamente, attraverso la leggerezza: o ti lasci andare alle storie e ridi o ti lasci andare alle storie e ad un certo punto le risate diventano nere, amare. Questo dipende dalla sensibilità dello spettatore. Ma non è questione che ci riguarda...

- un’ultima domanda…cosa significa lavorare in teatro al giorno d’oggi? E cosa ti da il teatro?

- Lavorare in teatro è talmente un lusso, specie per me che non ho una lira, che non mi pongo più troppe domande. Sono cosciente dell'inutilità del mio mestiere e contemporaneamente del vuoto che lascerebbe nell'Uomo la sua assenza. Questa due cose assieme sono la condizione ideale per costruire, a mio avviso: se non lo fai (il Teatro) non gliene frega niente a nessuno, se lo fai devi continuamente convincere gli altri di quello che hai fatto, quindi vale la pena di sentirsi liberi e fare quello che ti pare con chi vuoi e in quanto tempo vuoi.....Ottimo no? Attualmente sto lavorando ad un progetto che porto avanti, a livello di scrittura, da parecchio tempo e stiamo iniziando a fare delle prove; a volte mi chiedo se, con tutto quello che accade nel mondo, ci sia bisogno di questa storia che non parlerà né di guerre ne di mafiosi né di precariato... Poi mi ricordo che il Nostro mestiere riguarda la Bellezza e mi dico “vai avanti e poi si vedrà”. Il testo si chiama, per ora, Parole e si cerca di parlare dei rapporti sotto vuoto tra gli Occidentali e dei dialoghi senza importanza che nascondono il nulla e l'incapacità di condividere il Silenzio e magari l'Ascolto. E' una commedia nera in cui non succede nulla, tranne tutto quello che non viene detto o non si riesce a dire. Il Teatro mi da la possibilità di non lasciare che le cose che osservo passino inosservate e volino via senza traccia, senza memoria. Oltre alla disoccupazione costante e all'impossibilità di comprare nulla a rate.....

- Ok, per me può bastare. Grazie mille per la tua disponibilità. Un’ultima cortesia, mi puoi mandare una tua foto, mi piacerebbe aggiungerla nel post, tanto perché si possa associare all’intervista un volto. –

-Certo, nessun problema. Te la invio questa sera dopo lo spettacolo. Grazie a te per l’intervista.-
La mattina successiva,trovo la foto.



O madonnina santa! Ed io a costui ho detto che ho le mestruazioni che non arrivano e le tette che non crescono!!!!!!!!


EMOTICON

di
Paolo Civati

con
Anna Amato
Manuela Congia
Elisa Di Eusanio
Valentina Fois
Roberto Manzi
Paola Michelini
Assunta Nugnes
Alessandra Paoletti
Andrea Pinna
Antonio Puccia
Giacomo Vezzani

assistente alla regia
Federica Migliotti

luci
Emiliano Baldini

foto di scena
Gabriele Gelsi

ufficio stampa
Deborah Turcato

produzione
Attori&Tecnici



lunedì 21 marzo 2011

A riecchime

Quando ho visto la rubrica ONE MILLION PHOTO di turista di mestiere

ho pensato "Che campo a fare se non invio loro una mia foto?????"......

e quindi bim bum bam... la mia foto eccola qua......




Ebbene sì... sono stata nella città dell'Ammore con il mio Ammmore questo fine settimana... e voi???? con buona probabilità anche ....visto che a Parigi abbiamo trovato più italiani che parigini.....

Siamo proprio pessimi noi italiani ..... un popolo di patriottici non c'è che dire.... quando l'Italia compie 150 anni di Unità d'Italia noi che facciamo?????.... ce la squagliamo..... :)

A nostra discolpa (mia e di Fab) posso dire che avevamo comprato il biglietto prima che si decidesse di istituire la festa... a mia colpa posso aggiungere che quando ho saputo che il giorno di festa sarebbe stato istituito ho fatto un triplo salto mortale nel considerare che avrei risparmiato un giorno di ferie.

Mi è piaciuta la città dell'Ammore?????

Terribilmente..... anche se torniamo con le pezze al c***o perchè un cappuccino ti costava 3 euro e 40 e due insalate e una birra 36 euro.... Un francese ti potrebbe dire: ma nell'insalata c'era del formaggio prelibatissimo.....ma cavolo era pur sempre un'insalata!!!!!!!!!!! Una pizza margherita o un piatto di pasta ti da molta più soddisfazione e a parità di prezzo mangi tu e tutto il tuo albero genealogico

L'albergo in cui siamo incappati era fatiscente ma almeno pulito (ringraziando il cielo!)... il primo che avevamo prenotato non ci dava conferma e quindi alla fine ne abbiamo scelto uno a caso.... E infatti si è visto il risultato!

Il tempo???? Una ciofeca!!!!!

Eppure nonostante tutto... è stato un viaggio meraviglioso.....

E' proprio vero che nella vita tutto è relativo.....

In questi giorni metto un pò di ordine tra le mille foto, compatibilmente ai mille impegni che mi si sono accumulati, e ve le propino.....

Tremate gente tremate... le streghe son tornate!!!! Che centra???? Non lo so .... un raptus!!!! mi è venuto da scriverlo e l'ho fatto

Fate finta di niente

Comunicazione di servizio... sono giudice di questo.....

contest


di seguito trovate il mio indirizzo di casa..... sono aperta a corruzione: un tiramisù o un babà a casa e avrete la vittoria tra le mani!!!!!

Partecipate!!!!!!!!!! alle iniziative di entrambi i blog

mercoledì 16 marzo 2011

Quando gli ormoni impazzavano e le tette erano assenti

Wikipedia: L'adolescenza è quel tratto dell'età evolutiva caratterizzato dalla transizione dallo stato infantile a quello adulto dell'individuo

Ciò che Wikipedia non dice è che l’adolescenza è quell’età in cui hai più ormoni in circolo che globuli rossi, piangi a dirotto per qualsiasi minchiata, ti senti affascinante come una cornacchia in giarrettiera, scrivi frasi sul diario di tossici defunti, il tuo seno non si presenta all’appello delle parti del corpo , il ragazzo più figo della scuola di tre anni più grande di te limona con la tua amica completamente ignaro della tua esistenza.

E i genitori????

I genitori rompono…. E se non rompono comunque non aiutano…. E se aiutassero comunque non sarebbero d’aiuto perché nessuno vuole il loro aiuto….

Durante l’adolescenza soffrire è un momento d’espiazione… un momento sacro....bisogna espiare la sofferenza di guardarsi allo specchio e vedersi un brufolo proprio dove non doveva esserci….di andare ad una festa e non sentirsi a proprio agio nemmeno indossando il vestito appena comprato e costato un rene a entrambi i genitori.

Nell’adolescenza soffrire è un ordine

La verità è che durante l’adolescenza hai più ormoni che una pillola di Diane…. E non ci capisci niente…. E dai di matto …. E ti senti triste e disperata!

Ma poi ringraziando il cielo l’adolescenza finisce…. E un ragazzo si accorge di te….e non sarà figo come quello che limonava con la tua amica…. Ma non te ne curerai…. Perché sarà tuo e solamente tuo…. E non lo cambieresti con nessun altro... anche perchè quello bello bello è generalmente anche idiota idiota

E il mondo intorno a te s’acqueterà.

Insomma a me è successo così, anche se continuo a fare l’appello la mattina delle mie parti del corpo e il seno continua a esser assente con la promessa “un giorno arriverò se mi va”

PS: Per prova diretta i figoni al liceo poi perdono i capelli, mettono pancetta e si sposano le racchie ;)

Tutto questo per dirvi che abbiamo aperto un canale su youtube che è nato da un progetto per il master di fotografia…. E questo è il video in tema

Si ringrazia il socio della bocciofila per averci trovato la traccia, la modella che si è sottoposta alle nostre sevizie nonostante durante lo shooting avesse la febbre e uno strepitoso Guccini che ha raccontato questa età ovviamente molto meglio della sottoscritta.

lunedì 14 marzo 2011

Noi ce la giochiamo e motivazioni

Sy come commento ad uno dei post precedenti mi aveva chiesto da quanto tempo io e Fab stiamo insieme, intuendo dal discorso che non doveva esser così tanto.

Sy ha intuito bene….. Io e Fab stiamo insieme solo da due anni scarsi… Il nostro matrimonio coronerà due anni e mezzo di fidanzamento.

Siamo matti????? Ci sposiamo dopo così poco tempo???? Dite la verità lo state pensando…. Non vi intimidite, feci un pensiero analogo quando la mia amica londinese mi disse che si sposava dopo soli 6 mesi di fidanzamento….

Ma come si dice…. chi la fa l’aspetti….ed ora eccomi qui io, che mi allungo solo di pochi mesi rispetto a lei.

Però ... che vi devo dire….. Noi ce la giochiamo…..

Stiamo bene insieme…. Andiamo d’accordo…. Ci sentiamo di fare insieme un passo importante e di prenderci tutte le responsabilità che questo comporta… e quindi… perché aspettare????

Noi ce la rischiamo…..

Alla fine ho conosciuto matrimoni naufragati dopo pochissimi mesi, nonostante fossero stati coronati da fidanzamenti interminabili…..

Nella vita non si può mai dire…. Tanto vale buttarsi….

O almeno noi ci proviamo....

La seconda parte del post è per Kriego

….le mie 10 cose per cui vale la pena vivere….

1) Un abbraccio di Fab quando sono stressata

2) Una passeggiata al mare in solitaria, semplicemente per sentire lo sciacquettare dell’acqua sugli scogli

3) Il calore di un dolce appena sfornato fatto da mia sorella

4) Il suono della voce al telefono di mia madre e di mio padre che mi chiamano anche solo per dirmi che va tutto bene

5) La firma di un contratto a tempo indeterminato dopo una lunga peregrinazione nel precariato

6) I miei amici e i loro mille modi di manifestarsi…. Fb, messaggio, e-mail, telefono

7) Il piacere della lettura di un buon libro

8) Gli applausi dopo un bello spettacolo visto a teatro

9) L’odore del caffè appena ti svegli al mattino

10) Il profumo delle lenzuola appena cambiate….

Vi dico la verità…. Di motivazioni per cui valga la pena vivere ve ne potrei trovare 10 elevati alla decima….. ma non sono in grado di trovarne una sola motivazione per cui non valga la pena vivere

giovedì 10 marzo 2011

Ragazzo tu hai un problema

Mentre sono straordinariamente seduta in metro, di ritorno dal lavoro sento un padre e un figlio adolescente parlare tra di loro in piedi davanti a me.

- Ma secondo te come sono andato?

Chiede il ragazzino belloccio

- Bene… ma non mi è piaciuto come hai risposto a quella domanda…. Hai girato intorno.... non sei arrivato al dunque

- Si si – lo interrompe subito il ragazzo intuendo a cosa il padre si riferisse – lo so

- Devi esser spalvado….esser spavaldo è un pregio ma anche un difetto….

- Tu dici?

- Si e poi dovresti saper dire le cose che il coro non dice…. Quando ti fanno una domanda devi imparare a rispondere dicendo una cosa che esce dal coro. Vabbè… è il secondo provino…. Se ti richiamano va bene… se no ci saranno altre occasioni

- Poi c’è il fatto che sono minorenne – sottolinea il ragazzo già cercando una scusa in caso fosse scartato

E il padre

- Si è vero e su quello non ci possiamo fare niente

Il ragazzo deluso

- Vabbè vediamo se mi chiamano. Speriamo. - Poi cambia discorso -Domani a scuola ho l’incontro per l’orientamento all’università –

- Quella dell’università è una scelta che devi prendere da solo…. Se te la senti di esser sotto le dipendenze di qualcuno, ti scrivi… altrimenti lascia stare. L’università è un po’ come la vita militare

- A me piacerebbe fare medicina

- Medicina????????? Te lo dico..... tanto perchè sia chiaro- per quel lavoro ci vuole manualità!…. Si ci vuole molta manualità. E poi tu hai un problema: sei timido

Si ragazzo!Effettivamente tu hai un problema: TUO PADRE!!!!!!!!!!

Forse per reazione a quello che ho ascoltato sono entrata in libreria e mi sono comprata tre libri da leggere

mercoledì 9 marzo 2011

Carnevale a Ronciglione....maschere

Non so a voi…. Ma a me il Carnevale piace da impazzire….

Mi fa ritornare bambina…. E cretina…. Bambina cretina quindi.

Nella vita di tutti i giorni ci si ritrova per forza di cose ad indossare di tanto in tanto una maschera:

la maschera dell’Interessato ad una riunione quando invece le problematiche discusse non stuzzicano minimamente la tua mente

la maschera del “tranquilli va tutto bene” quando invece dentro ti senti a pezzi

la maschera del “Ah proprio quello che avevo in mente” quando invece fare quella cosa ti fa venire un attacco di orticaria fulminante

Insomma di maschere nella vita per forza di cose se ne indossan tante.

Ma a carnevale è diverso: la maschera ce la scegliamo noi! E più quella maschera è cretina e più noi in quella maschera ci troviamo bene.

E se la maschera è cretina nessuno fa una piega…. perché fondamentalmente non stona con l’ambiente ma anzi è in tema….

Pirandello diceva che siamo tutti “Uno, Nessuno, Centomila” costretti ogni giorno ad indossare una maschera,e finiamo per non saper più chi siamo perché diventiamo diversi in ogni momento, perché la maschera è diversa in base alle persone o alle cose con cui interagiamo.

Beh io ho capito chi sono almeno il giorno di Carnevale: sono un’inenarrabile cretina!

Vi lascio le foto scattate durante il carnevale di Ronciglione, bellissimo borgo del Viterbese.













































lunedì 7 marzo 2011

E sbrilloccai

Se ho pianto?!?!..... ebbene si ho pianto.... ed ho pianto senza cipolla e senza aghi... tutta farina del mio sacco..... :)

Per darmi il regalo .... i genitori di Fab mi hanno organizzato una caccia al tesoro....e nel "coccio della nonna" ho trovato uno sbrillocco.....uno sbrillocco che sbrilloccava così tanto.....che io di sbrillocchi così non ne avevo mai visti....

E a pensare che quello sbrillocco ... era il mio sbrillocco ... per poco non ci rimango....Mi son quasi spaventata ed appena visto ho subito chiuso la scatola per l'emozione.... Per paura che il cuore mio ci rimanesse....

Poi con calma l'ho riaperta e l'ho guardato.

Ho pensato..... "O mamma mia degli sbrillocchi, che sbrillocco!!!!!!".....

E mentre ero lì che mi sbrilloccavano gli occhi.... loro mi hanno detto

- Benvenuta nella nostra famiglia! -

E allora mi son sbrilloccate tante lacrime dagli occhi... che sfortunatamente non si son trasformate in veri sbrillocchi!


giovedì 3 marzo 2011

Ansia da prestazione da lacrime

Due anni fa quando ho ricevuto il primo regalo di Natale della madre di Fab, mi sono emozionata per il gesto e mi son venute le lacrime.

La madre del mio precedente ragazzo era originaria di Asti, e poco tollerava una futura nuora meriodionale.... Questo non vuole dire che le persone di Asti son razziste, ma lei lo era o quanto meno era poco aperta.....
Lei non ha mai pensato quindi ad un regalo... ne per Natale ne per altri momenti....

La madre di Fab invece ci ha pensato da subito, e questo mi ha commossa. Il primo regalo è stato una borsa CafeNoir.... una borsa grande e capiente, che uso tuttora ogni giorno... in cui posso metterci di tutto senza problemi, una mia personale borsa di Mary Poppins....

Se mi chiedi un libro, un cerotto, un antidolorifico,un assorbente, un trucco, una moneta, un pranzo.... io tranquillamente da quella borsa te lo caccio.

Questo Natale invece ho ricevuto un beauty case... e non ho pianto.... Forse perchè il regalo me lo aspettavo... forse perchè ormai ho più confidenza e non avevo più quella scarica emozionale dei primi tempi.

La mia mancata lacrimazione ha creato lo sconforto nella famiglia di Fab....

"Allora non le è piaciuto il regalo!!!!!!" è stata la riflessione generale.

Fab ha tranquillizzato la madre "No mamma che dici.... le è piaciuto"

"Nooooo... NON HA PIANTO"

Ora nel finesettimana riceverò probabilmente il regalo di famiglia a me per le nozze

Fab si è raccomandato... "Però mi raccomando due lacrimine falle.....Insomma se le aspettano...."

E a me già sale l'ansia da prestazione......Perchè se so che tutti se le aspettano a me le lacrimine non escono.....mi impappino.....insomma non le faccio a comando......

Oddio se non mi dovessero uscire.... che figura barbina....

Lacrime a me.....

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