lunedì 29 ottobre 2012

Con caparbietà


Quando andavo all’università adoravo lavorare a maglia. Lo trovavo un passatempo rilassante.
Fa un po’ nonna…. Un po’ zia anziana….. ma chi se ne frega….. io con la maglia mi rilasso.  Con l’uncinetto no, al contrario, mi fa andare di matto. Ho smesso di farlo, per salvaguardare la mia salute psico-fisica.

Il ricamo anche mi piaceva molto, purtroppo però è difficilmente spendibile, soprattutto in una casa come la mia arredata in stile moderno. Vi immaginate far cadere del vino su una tovaglia ricamata a mano da me: l’omicidio è garantito! Avrei un posto certo al Regina Coeli.

Negli anni un po’ senza un vero motivo avevo abbandonato qualsiasi forma di artigianato femminile. Il tempo è sempre poco e tra lavoro, casa, mazzi e lazzi avevo deciso di riporre ferri, uncinetto e ago nel cassetto degli oggetti perduti.

Con l’arrivo dell’autunno, quest’anno mi è ripresa la fantasia. Volevo ricominciare da un progetto semplice, dato tutti questi anni di blocco, e così ho pensato ad una sciarpa di lana. Cosa c’è di più facile? Non devi aumentare le maglie, non le devi scalare, dritto e rovescio e il gioco è fatto.

Una sciarpa per Fab! Perchè no?

Essendo  per uomo, ho deciso per una lavorazione a coste da 4 maglie (4 dritte, 4 rovescio and so on…). Ho deciso poi di fare una cornice in maglia riso per dare più consistenza al tutto. 

Non ero però ancora completamente soddisfatta del lavoro, cercavo qualcosa di particolarmente originale che mettesse in risalto che il lavoro fosse fatto a mano (qualcosa di diverso dalle mie mille imperfezioni).

Mi è venuta quindi l’idea di ricamare a punto maglia le iniziali di Fab!

Ho usato uno schema per punto a croce. Non potendolo ricamare sulle coste ho interrotto le coste con un pezzo da 15 maglie in lunghezza che ho lavorato a maglia dritta. E il gioco è riuscito splendidamente


Ora nel frattempo è arrivato l’inverno…..

Ma vi pare che doveva arrivare così in fretta e senza preavviso?!?!?!

Mi toccherà fare le corse

Nel frattempo le nostre peripezie continuano.


Ma siamo gente che non molla. 


 Continuiamo a lavorare


Con caparbietà


 Ma veramente tanta caparbietà

 Perché poi le piogge non possono durare per sempre

E la vita sopravvive sempre a qualsiasi tempesta




giovedì 25 ottobre 2012

Fatina costume parte 2: le gonnelline nuvolose


E’ da un po’ che non scrivo sul blog.

A volte si hanno tante cose da dire a volte al contrario un po’ meno.

Generalmente quando non scrivo è perché non ho belle cose da raccontare. Utilizzo la scrittura come mezzo di diletto, per divertire me e chi legge. Se il periodo che attraverso è un po’ mesto o complicato, preferisco usare altri mezzi per cercare svago, le parole normalmente le fuggo.

Ogni blog ha una storia. Ci sono molti blog che hanno ragion d’essere proprio perché l’autore trova nella condivisione dei momenti difficili, un aiuto dai lettori, per affrontare le impervietà, per non sentirsi solo. Per me è un po’ il contrario. Quando mi sento un po’ destabilizzata dagli eventi, metto fuori un cartello con scritto “Chiuso per pippe mentali”.

Ad ogni modo, nonostante l’incipit sia degno di Giacomo Leopardi, non sono proprio sotto un treno. Stiamo tutti bene, e questo è l’importante.

Diciamo che stiamo procedendo un po’ in salita, tra il lavoro di Fab, i  turni, lo stress di nuovi colloqui che a volte vanno e a volte non vanno e nel frattempo si attende, e tante altre piccole cose che ci rendono un  pò in salita la vita di tutti i giorni.

Fab è fiducioso. Lui non si arrende.

Del resto che cosa ci si può aspettare da uno che è nato nonostante la mamma avesse la spirale, il giorno che lo ha concepito?!

E’ un combattivo! Uno tosto!

Io sono più mollacciosa….

Elaboro strategie, penso soluzioni, mi gonfio come un palloncino e poi cado giù come una pera cotta. Insomma un po’ annaspo. Però tra il volare e il cadere, mi sento di far qualcosa, nonostante tutto preferisco muovermi in maniera scoordinata piuttosto che stare ferma ad aspettare.

Vabbè….

Finito il capitolo pippe mentale, carico  le foto delle gonnelline da fatina che ho realizzato per le mie nipoti.

Le istruzioni sono molto semplici. Prima di iniziare bisogna avere la misura della vita della bambina e l’altezza gamba (dalla vita cioè alla caviglia), un elastico da sarta, del tulle colorato (3 - 4 metri) delle forbici e del cotone. Si prende l' elastico da sarta e lo si cuce ai due estremi in modo da chiudere la vita della gonna in base alle misure della bimba. Si prende il tulle e lo si taglia di lunghezza doppia all’altezza della gamba  bambina e di larghezza 10 - 15 cm. Si avranno quindi tante strisce colorate. Non è importante essere precisi, la vaporosità del tulle nasconde eventuali imperfezioni o irregolarità.

A questo punto le strisce possono essere o cucite all’elastico o legate ad esso mediante nodo. Pensavo che cucendo la stoffa l’effetto sarebbe stato più ordinato, e invece mi sbagliavo. Ho fatto entrambe le prove. Molto meglio fissare la stoffa all’elastico mediante un nodo a metà lunghezza (per questo la stoffa viene tagliata di una lunghezza doppia rispetto a quella della bambina). Il lavoro con i nodi è molto più rapido, ordinato e inoltre permette all’elastico di mantenere la propria elasticità integra qualità che in genere si perdono con il lavoro di cucito.
Un po’ di nodi e potete godervi orgogliose il vostro lavoro. Se volete strafare qualche piccolo fiore o petalo  renderà la gonna un piccolo capolavoro di sartoria anche se non siete sarti e non sapete cucire ;). 

NB: Più stoffa mettete e più l'effetto nuvoletta sarà strabiliante



 


Per il vestito completo leggi anche come fare bacchette magiche da fatina , e le ali da fatina

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