mercoledì 23 gennaio 2013

Calendario Astronauta

Al rientro dal viaggio di nozze mi resi conto di aver collezionato in quei quindici giorni di vacanza una serie di foto bellissime sull’Africa e sugli animali  di quel continente.

Morivo dalla voglia di dare un senso e un uso personale a quelle foto, che per me non avevano nulla da invidiare a quelle riportate dal National Geographic. Decisi quindi di produrre dei calendari e di regalarli ai parenti e amici più stretti, per poter condividere con loro per un anno della bellezza di quei posti magnifici, così selvaggi e così diversi da quelli a cui siamo abituati.

L’idea fu molto gradita.

Purtroppo non ci si sposa tutti i giorni e così di viaggi altrettanto belli in quest’anno appena passato non ne abbiamo fatto. Non riuscivo però a rinunciare all’idea di avere anche per il 2013 un calendario personalizzato. Però pensandoci bene, non bisogna attraversare il pianeta per avere delle foto belle da immortalare, e così forse qualcosa potevo tirare fuori.

In  questi anni di passione per la fotografia avevo accantonato nel pc una serie di foto, scattate qui e là nei nostri piccoli viaggi in Italia e in Europa, e quindi scartabella che ti scartabello anche per il 2013 abbiamo tirato su un calendario completamente autoprodotto, per lo più paesaggistico. E anche il 2013lo abbiamo coperto ;). Pfiu....

In realtà in questo post però non volevo condividere le foto del nostro calendario 2013, ma quelle appartenenti al calendario regalato alle sorelle di Fab, che probabilmente meritano di più se non altro come fonte di ispirazione. Attori principali: ovviamente i nostri nipotini, location: spiaggia di Ostia, costumi: vestito da astronauta da Imaginarium, partecipazione straordinaria di Photoshop CS5.

BUONA VISIONE






Il prossimo post sarà sul calendario con le fatine di cui io stesso avevo fatto i costumi e lasciato sul blog i tutorial

martedì 15 gennaio 2013

Evoluzioni di scrittura

Ai tempi dell’università per migliorare il mio inglese o spagnolo amavo frequentare siti di penpals.
Non so se avete mai bazzicato in questi siti, ma fondamentalmente funziona come una chat internazionale molto più radical chic.

Se volevi (e immagino se vuoi) migliorare una lingua straniera bastava iscriverti al sito selezionare la nazione di tuo interessare e scegliere persone della fascia di te con cui pensavi di maggiore feeling, anche leggendo la loro lettera di presentazione. Dopo un primo contatto in genere si susseguiva una breve o lunga corrispondenza in cui ci si raccontava le cose più svariate.

Come nella vita reale le amicizie potevano durare un nanosecondo oppure andare avanti a lungo.

Grazie a questi siti sono ancora in contatto con un ragazzo russo (poi conosciuto anche di persona), un francese e un portoghese. Ho avuto altre lunghe corrispondenza con ragazzi di diverse parti del mondo che poi però sono andate scemando.

Amavo vedere nella cartella in arrivo della mia posta elettronica lampeggiare la lettera di qualche mio corrispondente internazionale.

Normalmente non avendo grandi argomenti in comune si parlava di usanze, di culture, di modi di comportarsi nelle diverse nazioni. Oltre ad avere quindi la possibilità di migliorare il proprio inglese si apprendeva tanto delle diverse culture. Uno sballo, per giunta gratis.

Poi nacque facebook, e tutto finì.

Ho legato queste persone alla mia pagina di profilo pensando che questo avrebbe aumentato ancora di più il piacere della condivisione di mondi così diversi e invece ahimè tutto finì.

Non c’era più gusto a scrivere lunghe lettere, ricche di particolari, emozioni, sensazioni se la discussione diventava così immediata, stringata e rapida. Nemmeno il tempo di scrivere e l’altro ti aveva risposto e tu ti sentivi in obbligo di ribattere.

Non necessitavo più di immaginare ad occhi aperti mondi così lontani e diversi se mi bastava un click per vedere le foto.

Facebook insomma mi ha tolto la magia.

Il blog me l’ha ridata :)

Grazie al blog ho ritrovato il piacere di ritornare ad immaginare storie che scorrono serene o meno, di vite parallele.

Ok, non miglioro il mio inglese e il mio spagnolo ma non guasta perfezionare l'italiano. Troppo spesso lo trascuriamo questo caro vecchio amico.

Il web è inoltre un bacino interminabile di spunti di idee. Grazie ai blogger ho migliorato le mie doti culinarie, quelle artistiche, ho iniziato a cucire, a dipingere ecc. Insomma avere un blog apre la mente!

Alcune blogger le ho conosciute di persona come Vittoria, altre come Vania sono state così carine che mi hanno fatto un regalino, altre le conoscerò a breve.

Deborah è una persona carina. E’ la mia prima fan. L’adoro per questo.

Penso che non ci sia mio post che lei non abbia letto, apprezzato e commentato. Un giorno le farò uno statua a grandezza naturale sotto al mio palazzo, lo prometto.

A primavera probabilmente verrà a Roma, e l’occasione sarà gradita per conoscerci di persona.

Una vita che scorre che incrocia nuovamente la mia strada. Una cosa bella nata dal web.

A Natale Deborah mi ha fatto un regalino, con le sue manine, e questo non ha prezzo. Vi lascio le foto, per il piacere di condividerle con voi. Non è delizioso?! Ogni volta che lo uso penso a lei.

giovedì 3 gennaio 2013

L'imprevedibile viaggio di Harold Fry

Rachel Joyce (Autore),
Sperling & Kupfer (casa editrice)

Quando viene a sapere che una sua vecchia amica sta morendo in un paesino ai confini con la Scozia, Harold Fry, tranquillo pensionato inglese, esce di casa per spedirle una lettera. E invece, arrivato alla prima buca, spinto da un impulso improvviso, comincia a camminare. Forse perché ha con la sua amica un antico debito di riconoscenza, forse perché ultimamente la vita non è stata gentile con lui e con sua moglie Maureen, Harold cammina e cammina, incurante della stanchezza e delle scarpe troppo leggere. Ha deciso: finché lui camminerà, la sua amica continuerà a vivere. Inizia così per Harold un imprevedibile viaggio dal sud al nord dell'Inghilterra, ma anche dentro se stesso: mille chilometri di cammino e di incontri con tante persone, che Harold illuminerà con la sua saggezza e la forza del suo ottimismo. Harold Fry è - a suo modo - un eroe inconsapevole, proprio come Forrest Gump: un uomo speciale capace di insegnarci a credere che tutto è possibile, se lo vogliamo davvero.

Come ricorderete ho vinto il libro in questione ad un contest fotografico indetto dalla casa editrice Sperling - Kupfer sulla sua pagina facebook.
Suggerisco di diventare fan della pagina, a chi non lo fosse già, perché ci sono sempre simpatiche iniziative, con le quali è possibile vincere davvero tanti gadget o libri della casa editrice, inoltre si ha la possibilità di esser aggiornati sulle ultime uscite in libreria.
La foto con cui vinsi il libro la potete trovare qui.

Ho già da un po’ finito di leggere il romanzo ma tra una cosa e l’altra non avevo ancora avuto modo di scrivere sul blog le mie impressioni. Il libro è piacevole, le parole scorrono leggere, merita pertanto di esser letto.
Le scarpe di Harold guidano il lettore in un viaggio, lungo l’intera Inghilterra e lungo le pieghe dell’animo umano. Harold un uomo mite e comune si trova in tarda età ad essere protagonista di un avventura che lo metterà, suo malgrado ad essere al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica. La moglie Maureen seguirà le peripezie del marito mediante i mass media, e da questi imparerà a conoscere una persona diversa. Durante il viaggio a volte solitario, a volte in compagnia, l’uomo ripercorrerà i momenti salienti della sua vita, ritrovando in questa momenti di debolezza umana e momenti di fiacchezza. Al termine del viaggio Harold ne uscirà più forte e capirà che dovrà imparare a perdonarsi, solo così potrà tenere a sé stretto i suoi affetti più cari prima che il tempo li porti via.

Se passate in libreria, è un libro di quelli che consiglierei di portare alla cassa.



BUON 2013 da noi a voi

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