martedì 31 gennaio 2012

In città zero gradi - Daniel Glatteur

Avete letto mai qualcosa di Daniel Glatteur?

Io avevo letto il primo libro, uno dei suoi più famosi “Le ho mai raccontato del vento del Nord” e praticamente mi sono innamorata dell’autore.

Ha un modo di scrivere, vivace, ironico, diretto. E’ un libro che non si legge ma si beve. Forse uno dei più bei libri che ho letto lo scorso anno. Se vi capita di adocchiarlo in libreria, fatevi tentare perché ne vale la pena.

Con lo stesso entusiasmo ho comprato quindi il suo ultimo libro, uscito guarda caso il periodo di Natale, “In città zero gradi” ripromettendomi poi di comprare con un attimo di calma anche il libro successivo a quello già letto lo scorso anno, e che ne dovrebbe rappresentare il seguito, e cioè “La settima onda”.

Come purtroppo spesso accade, se il primo libro dell’autore ti è piaciuto molto, e ti catapulti in libreria appena esce il successivo, rimani a dir poco delusa.

Non so se per l’aspettative che ognuno di noi si crea, o perché è statisticamente impossibile che un autore possa partorire capolavori, come fossero starnuti, ad ogni modo questo libro di Glatteur mi ha convinto meno.

La storia è banalotta. Un uomo che ha gli attacchi di panico se bacia una persona per retaggi della sua infanzia, una donna che ovviamente vorrebbe esser baciata, un cane con vitalità prossima allo zero ed un’amica che orchestra molte cose. Tutto ruota intorno a questo senza grandi colpi di scena, eccetto per il finale dove l’autore spiega il perché il cane è quasi catatonico tutto il giorno.
Eccetto questo guizzo di vivacità, il libro l’ho trovato un po’ lento, anche se poi scritto da uno degli autori che consideravo tra i miei preferiti.

E a voi è mai capitato di rimanere delusi dalle aspettative di un vostro autore d’elezione?

8 commenti:

  1. Si, eccome. Ma non mi abbatto e spero sempre in un recupero del libro successivo. Un bacio bussoletta

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  2. Hai voglia! E' così anche per autori non d'elezione, per citarne un paio di genere completamente diversi: carlos ruiz zafon e fabio volo. Non conosco invece questo libro e nemmeno l'autore. Anche a Bergamo oggi siamo intorno agli 0 gradi, infatti ha nevischiato tutto il pomeriggio. Buonanotte Bussola, domani mattina avrò bisogno di tanta pazienza e coraggio per affrontare il traffico e il gelo

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  3. si tantissime volte .... spesso fatico anche a continuare se la delusione si mescola al nervosismo

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  4. Non sempre Camilleri è all'altezza delle sue varie storie sul commissario Montalbano. A volte meglio, a volte peggio.

    Un abbraccio cara

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  5. Certo, mia cara Bussola, capita e a seconda dell'autore, anche spesso, ma come ha detto Maraptica, confido che per il libro deludente, l'autore abbia avuto un calo di zuccheri, e si rifaccia con quello dopo.. Se proprio non si ripiglia, allora rimane il mio autore preferito per l'unico libro degno di nota, a mio parere, che ha scritto, vale a dire il primo suo che ho letto..
    Va beh, anche io stamani a discorsi non sto molto a posto, devo aspettare che la "brioscia" come la chiamiamo noi a Viareggio, entri in circolo..
    Ti abbraccio Bussola, che con sto freddo siberiano....A proposito di zero gradi....

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  6. sai in questi giorni in libreria il 1 vento che hai citato mi è capitato spesso sott'occhi =) grazie x averne parlato perchè mi hai incuriosita, anche su quest'ultimo....

    buona Candelora! =)

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  7. il primo libro non Vento...sto in fissa co' sto Vento, oh! =) hihihi

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  8. Ciao,
    sto mandando questo messaggio a tutte le partecipanti della sfida Leggiamo di Lena, La magia del Vento, perché non riesco più a trovare da chi ho scoperto due libri che vorrei leggere tra quelli consigliati.
    Sono:
    L'aiuto di Kathryn Stockett
    Agnes Browne donna di Brendan O'Carrol

    Non è che sei tu?

    Grazie.
    Ciao.
    Giannina

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