Ho scoperto
casualmente che è possibile instaurare una sorta di comunicazione con il
bambino prima della sua nascita, quando è quindi ancora nel pancione materno.
Ovviamente
la comunicazione è molto semplice, costituita per lo più da stimolo e risposta,
però posso assicurare che è particolarmente appagante per la mamma che arrivata
agli ultimi mesi, è trepidante dalla voglia di conoscere il bambino. Questo
tipo di giochini, trovati su internet, dopo una ricerca mirata sull’argomento,
possono esser fatti quando il bimbo è abbastanza grande e in grado quindi sia
di percepire lo stimolo che di rispondere ad esso.
La prima
volta che mi imbattei in questo tipo di comunicazione avvenne in maniera
casuale. Ero sdraiata sul divano e sentivo Nicolò muoversi pacato nel pancione.
Era l’inizio del sesto mese, non ricordo con esattezza la settimana. Presa
dall’entusiasmo di sentire finalmente il bimbo chiaramente, mi venne istintivo bussare sul pancione delicatamente con
pollice e indice per stimolare una qualche risposta. Con mio sommo stupore
Nicolò rispose allo stimolo dopo due secondi. Lo feci una seconda volta e una
terza volta e lui mi rispose sempre. Poi mi mandò a quel paese, e non mi diede
più retta, per non dire che mi rispose “Divertiti tu con sto gioco scemo, io mi
so già rotto”.
Nei due
giorni successivi affisse un cartello con scritto “io non rispondo ai giochi
scemi”. Poi si intenerì e lo tolse. Passarono le settimane e Nicolò iniziò a
rispondere ai miei rintocchi sul pancione sempre più spesso. Ne hanno avuto
dimostrazione anche il suo papà, la sua zia e i suoi nonni. Tanto perché non si
dica che la sottoscritta è una visionaria e si è inventata tutto.
Non posso dire che risponda il 100% delle volte
che io gli busso, ma diciamo il 70 - 80% delle volte. Ho capito che per avere
una sua risposta devo bussare nei momenti in cui è più sveglio, quindi la sera.
Se dorme, dorme, e non c’è udienza per nessuno! Se non è in vena di giocare,
idem, la risposta è “gioca da sola”. Nella
maggior parte delle volte però Nicolò è conciliante, e dà soddisfazione
alla sua mamma.
Se siete in
attesa, nell’ultimo trimestre di gravidanza, vi invito a provare. Non penso che
Nicolò sia un bambino superdotato, superintelligente, anche perché altrimenti
non sarebbe figlio mio e di Fab. Penso che un bambino risponda ad uno stimolo
in maniera inconscia, così come quando mi sdraio di lato e lui bussa per
indicarmi che quella posizione a lui non piace, o come quando bussa se poggio
un libro sulla pancia per indicarmi che lui è scomodo. Probabilmente quel suo bussare
altro non è che un suo tentativo di cambiare posizione per mettersi più comodo,
ad ogni modo, mi manda un messaggio elementare e io lo capisco.
Affascinata
da questa comunicazione primordiale instaurata con mio figlio ancora nella
pancia, ho cercato su internet per vedere se esistono altri giochini in grado
di provocare in lui una risposta. Nel web ho trovato un mondo, da scenari
scientifici a quelli più tendenti al mondo fantascientico.
Tra quelli
che mi hanno colpito maggiormente e/o che mi sono sembrati più verosimili, si
annovera la capacità di provocare una risposta nel bambino attraverso la
proiezione di un fascio di luce sulla pancia, attraverso l’ascolto della
musica, e infine guidando la pressione di un gomito, piede, mano di un bambino
sulla pancia con una pressione uguale e contraria di un dito verso una qualche
direzione.
Devo dire
che però ancora ho avuto pochi risultati, per diverse ragioni.
Ho provato a
mettere vicino al pancione della musica scaricata da you-tube con il cellulare.
Per non lasciare nulla al caso ho fatto ascoltare delle canzoni dello Zecchino
d’Oro e alcune ninne nanne. Nessuna risposta. Forse la ninna nanna lo ha fatto
addormentare J. O forse Nicolò non sarà un secondo Chopin. Ad ogni modo mi sono sentita un po’ scema e
non c’ho più riprovato.
Ho letto
comunque che è scientificamente provato che facendo ascoltare della musica ad
un bambino, il suo battito cardiaco cambia in base al ritmo della musica, se
lento rallenta, se più incalzante
aumenta. Insomma avrei dovuto fare un ecodoppler a Nicolò, per ricevere
qualche risposta. La cosa ovviamente era infattibile e non c’ho più provato.
Sempre da
internet ho letto che se il bambino preme sulla pancia mediante una parte del
corpo qualunque piedino, mano, ginocchio che sia, è possibile direzionare verso
qualsiasi direzione tale pressione con le dita. Semplicemente bisogna premere
sul punto di contatto e spostarsi ad esempio a destra. Il bimbo istintivamente
sposterà il ginocchio o il qual si
voglia punto di contatto verso sinistra seguendo la pressione della madre.
Su un gioco
del genere Nicolò potrebbe rispondere bene, perché in fatto di calci e
pressioni lui c’acchiappa J ad ogni modo non ho mai provato più che altro perché
essendo al settimo mese di gestazione non puntella ancora. Lui generalmente è
uomo da pugni e calci e amen. Se tra ottavo e nono mese iniziasse a puntellare
di sicuro un tentativo per sfizio lo faccio.
E infine, l’ultimo
tentativo, seguire la luce. Da ciò che ho letto sembrerebbe che un fascio di
luce di media intensità è in grado di attraversare i tessuti della madre e di
giungere quindi fino al nascituro. Sembrerebbe quindi, secondo tali fonti, che
il bambino è attratto dal fascio di luce e che per questo cerchi di seguirlo
con il viso o con una manina la sorgente luminosa.
Avevo già
scaricato sull’i-phone l’applicazione LED torch, e quindi mi son detta perché non
provare?! Ho proiettato il raggio di luce verso la pancia ed ho aspettato
qualche secondo per vedere se succedeva qualcosa. Effettivamente dopo una
decina di secondi ho visto dei movimenti in direzione del fascio di luce. Ho
spento la luce e sono rimasta in attesa. Dopo qualche minuto ho fatto una
seconda prova. E anche la seconda volta la pancia si è mossa in direzione della
luce. Questa volta ho provato a muovere il fascio di luce da destra a sinistra
e mi è sembrato che il movimento seguisse il fascio di luce. Ero eccitatissima
dalla cosa.
Dopo questo
secondo tentativo Nicolò ha ripristinato il cartello “io non rispondo ai giochi
scemi” aggiungendo a mano “con la luce”. Da allora non ha più tolto il cartello.
In realtà dopo due o tre altri tentativi andati a vuoto, mi sono scoraggiata e
nemmeno io c’ho più provato. Secondo un’altra fonte ritrovata da internet il
sistema visivo del bambino prima della nascita è poco sviluppato, mentre lo è
molto di più quello uditivo. Ho avuto quindi l’impressione che il mio iniziale
entusiasmo fosse solo frutto di una mera suggestione. Non ho fatto altri
tentativi per approfondire la questione.
Avete una vostra esperienza in merito, o piccole cose
da suggerirmi per instaurare già una
semplice comunicazione tra me e mio figlio?! Piccoli aneddoti da raccontare?
Avevo sentito parlare del fascio di luce al corso di yoga prenatale: era stato dato come suggerimento ad una mamma che aveva il bambino podalico!
RispondiEliminaPer quanto riguarda la musica, devo dire che il mio Tegolina sta dando grandi soddisfazioni alla sua mamma: sono alla 23esima settimana e già da diverse settimane lui dimostra grande entusiasmo per Mozart mentre ripudia Bach e Haydn per esempio! E tra la musica leggera, Elisa gli piace molto o per lo meno così sembra viste le reazioni che ha!
Ah io ogni sera gli facevo sentire il canto delle balene se si muoveva molto,a volte mi ballava fino alle tre di notte,so che il suono delle balene calma i neonati come il suono del mare...:-)) ci siamo quasi.
RispondiEliminaio quando amalia era nella pancia oltre a toccarla, darle colpetti ai quali comunque rispondeva ho letto tantissimo....e tanto per indirizzarla sulla giusta via letteraria (eheheheh) le ho letto tutto "Orgoglio e pregiudizio" in inglese :-)
RispondiEliminadopodichè mi ha mandato a quel paese ;-)
Mi piace l'idea che si possibile fare spostare il punto di pressione del pargolo opponendo una pressione uguale e contraria: funziona come un touch screen!!!! ;D
RispondiEliminaSto ancora ridendo della frase (e ti cito) "Non penso che Nicolò sia un bambino superdotato, superintelligente, anche perché altrimenti non sarebbe figlio mio e di Fab." Se faremo un altro nanetto, ti faremo sapere..
RispondiEliminaPosso dirti che Viola reagisce benissimo al suono del suo carillon e anche lei risponde agli stimoli... Il suo papà si diverte a stuzziacare la pancia con piccoli colpetti o strizzandola un po' e lei ricambia il saluto spingedo il sederino all'infuori, sotto le mani del papà... è una cosa buffissima... ce la godiamo ancora fino a martedì poi vedremo i suoi movimenti dal vivo!!!
RispondiEliminaio leggevo delle piccole favole, cantavo sempre le stesse filastrocche e azionavo il carillon che ho messo poi nel loro lettino, dopo che sono nati si calmavano sempre sentendo le cose ascoltate nel pancione <3
RispondiEliminaIo sto aspettando il mio primo bambino, sono al terzo mese e non vedo l'ora di sentirlo dentro del pancione per potere giocare con lui, deve essere una bellissima esperienza. Baci
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