Quando io faccio un viaggio, non esiste che cerco ristoranti italiani o fast-food americani, voglio mangiare il cibo del posto. E’ così che si conosce la cultura di un popolo: dal cibo!
Il cibo è una cosa antica che, se ci si pensa, unisce l’uomo direttamente alla propria terra, ai propri frutti….
Bene dopo tutta sta menata vi dico cosa ho mangiato a Lisbona….
I sapori che riporto a casa… Trovate in basso le foto in ordine di comparsa.
Il cibo è una cosa antica che, se ci si pensa, unisce l’uomo direttamente alla propria terra, ai propri frutti….
Bene dopo tutta sta menata vi dico cosa ho mangiato a Lisbona….
I sapori che riporto a casa… Trovate in basso le foto in ordine di comparsa.
Chi vince il primo posto di gradimento sono i pasteis di Belem. Se andate a Lisbona è tassativo mangiare i pasteis solo nella più antica pasticceria di Belem, specializzata nella loro produzioni.
Sono dei fagottini, riempiti con crema morbida e leggera (non eccessivamente dolce) crosta dorata striati di pasta caramellata. Vi vengono serviti appena sfornati, con una spolverata di cannella Hanno un sapore notevole….. Noi gli abbiamo accompagnati ad un the caldo.
La pasticceria ha le cucine a vista pertanto è possibile vedere l’elevato numero di persone che lavora per la produzione di queste delizie del palato
Altra cosa imperdibile, a Lisbona è bere la Ginjnha. Il locale anche questo molto antico che si trova vicino a Praca da Figueira, serve unicamente questo liquore in piccoli bicchieri di carta. Il costo di un bicchierino è di 1,10. Nel vostro bicchiere vi ritroverete oltre al liquore rosso, anche delle piccole ciliegine, ingrediente principale per la produzione della ginjnha.
Una delle cose che mi ha colpito di più è invece la fantasia che ripongono nel fare le insalate…. Ci si trova di tutto…. È strabiliante… dalle banane, all’ananas ai chiodi di garofano….Tornata da Lisbona ora sono entrata anche io un po’ in fissa con le insalate…. E quindi quando non so che fare… svuoto il frigorifero… metto tutto quello che trovo, rigorosamente a crudo in un piatto e dico a Fab – Ciccio ti ho fatto l’insalata lisbonese -
Ovviamente Lisbona significa baccalà….che sembra qui venga cucinato in 365 modi diversi, quanti sono i giorni dell’anno… E noi non ci potevamo esimere dall’ assaggiare almeno un tipo…..Lo abbiamo preso in un locale tipico di cucina portoghese….il piatto consigliato dalla nostra guida si chiamava bachalau espiritual… e vi assicuro che è stata una esperienza espiritual…..
Come gita fuori porta siamo andati a Sintra e lì abbiamo assaggiato le Quejadas alla Casa Piriquita. Le quejadas sono croccanti gusci di pasta ripieni di un impasto simile a marzapane con formaggio fresco, zucchero farina e cannella. Mmmmmm deliziose…. Ne sento ancora il sapore in bocca
When I’m away, I don’t like looking for Italian restaurant or American fastfood, I like tasting tipical food. Only in this way, you can know the Country customs.
Food is a ancient thing that binds Man to his land.
Well, anyway…. All this chat was to introduce the food of Lisboa. You can find some pictures on the end of the post.
The winner is Pasteis of Belem (in my classification). If you visite Lisboa you have to taste pasties only in the ancient confectionery of Belem. It’s specialized in their production.
Pasteis are “little bundles” stuffed with cream (not excessively sweet). They are served with a dust of tap. They are delicious. We ate them with thea.The confectionery has kitchens at sight and so you can see people who cooks this choicheness.
You cannot miss Ginjnha …. The premise is very ancient and is near Praca da Figueira and serves liqueur in disposable paper cup. The cost is 1,10. In the disposable paper cup you’ll find liqueur and cherries, necessary for the preparation of this product.
One of the most funny dish was the salads… they are very creative… you can find in them everything…. Bananas, pineapples, cloves,…. Now I have a sort of mania about salads… and when I don’t kno what cooking I empty my fridge and say - Love, I cooked a Lisbon salad –
Obviously Lisboa is synonymous of dried cod…. It’s said that in Lisbo there are 365 ways of cooking cod…. And we have to try at least one…. We have taste cod in a tipical restaurant…. Our guide suggests us the bachalau spiritual…. I can testify it was a spiritual experience.
If you visite Sintra, you try the Quejadas at Casa Piriquita. The Quejadas are crunchy shells of dough stuffed with fresh cheese, sugar, flour and tap… I can still taste the flavour on my mounth.
Ciao!!!
RispondiEliminaGrazie mille per gli auguri!!! =)
Che bello questo post!
Pieno zeppo di informazioni utili! =)
ne farò tesoro per quando andrò a Lisbona! =)
molto molto bello, e quanto doveva essere buono il cibo??!!!!
RispondiEliminahai ragione...e ti asssicuro che quei sapori non potrai mai dimenticarli. Adoro lisbona e la sua cucina, il Rossio e le bottegucce dove servono la Ginjnha (ho a lungo soprannominato mia nipote Ginjnhina perchè a mio avviso è dolce come una ciliegina)i localini del barrio alto dove ascoltare il fado e mangiare il baccalà...il mio preferito è con le patate e la panna...grazie per avermi consentito di ricordare tutto questo e molto altro.
RispondiElimina@klod...a bella io sono una che i compleanni non se li dimentica.... soprattutto se c'è un post che me li segnala.... per tutto il resto c'è facebook
RispondiElimina@linda.... il cibo era veramente buono.... tra i diversi paesi europei che ho visitato Lisbona sicuramente ha il merito di avermi fatto assaggiare il miglior cibo
@Ady....condivido quello che hai scritto....lo sai che però ho il rimpianto di non aver visto il fado..... lacuna imperdonabile
Avevo sentito parlare della bontà dei "pasteis" e devo dire che l' idea di assaggiarli mi ha sempre stuzzicata...credi si possano preparare in casa?
RispondiEliminaLisbona è una città fantastica,ricca di colori e cultura.Godoti il viaggio ( e la buona cucina) anche per noi!
Baciotti!
Mi viene sempre più voglia di fare un salto in Portogallo....ho l'acquolina in bocca....Devo convincere il marito a portarmici!!
RispondiEliminaCondivido in pieno il tuo concetto di "turismo alimentare"...io ho passato 10 giorni negli Usa ed ho mangiato al fast food solo ! volta (eh eh eh) e per giunta non al McD...seguendo il consiglio degli abitanti del luogo ho optato per un'altra catena la cui qualità dei cibi è davvero nettamente superiore.
RispondiEliminaCiao,Daniela
visto che si pensava di fare una capatina da quelle bande o questo o il prossimo anno, mi segno i consigli!
RispondiElimina@clau: io penso che si possono fae a casa.... abbiamo solo un problema.... che io nin zo come farli :-)
RispondiElimina@letizia: convinci convinci.... lisbona merita...
@daniela: chi è andato in Usa mi ha raccontato che gli è rimasto impresso le quantità ... ogni porzione è extralarge rispetto a quelle europee....
@daisy: ci sono anche altri post precedenti sul mio viaggio a lisbonache possono darti dell'idea all'occorrenza
Sicuuuramente è meglio mangiare la cucina del posto, per vivere nel pieno di un viaggio. Il cibo è uno strumento per conoscere, e fra l'altro le cose, nel posto in cui originano, hanno un sapore che non si può riprodurre da nessuna altra parte.
RispondiEliminaAnche io ho mangiato dei dolci buonissimi, a Belem. Forse nella stessa pasticceria..
Ecco, mi sono buttata dentro lo schermo e li ho mangiati tutti i tuoi "pasteis di Belem", ciò che si vede è in realtà un'esatta riproduzione virtuale di ciò che adesso risiede nella mia pancia... chebbuoooniiiii... si mangia con gli occhi, si, si, si mangia...
RispondiEliminaAhhhhh! Le paste di Belem! Come sono buone!
RispondiEliminaIo ci sono stato quasi 10 anni fa... che SAUDADE!
condivido in pieno le tue scelte.A me piace tanto viaggiare e cerco sempre la cucina del posto.Non mi limito ovviamente a ciò che offrono i villaggi turistici,ma vado fuori a conoscere le abitudini,a parlare con la gente e ad apprezzare la loro cucina.
RispondiEliminakiss
Lella
é quello che penso anch'io! Mi fanno ridere tutti quelli che vanno a mangiare nei ristoranti italiani all'estero e poi dicono "ma non era carbonara".. e che vuoi, saranno ben più capaci a cucinare le loro cose no?? E poi come dici tu mi piace tuffarmi a pieno nella cultura del luogo, cibo compreso!!
RispondiEliminaD'accordissimo!Quando si viaggia si deve sperimentare anche la cucina del posto.Noi italiani non sempre lo facciamo, convinti (forse a ragione) di avere la cucina migliore del mondo,ma ci sono un sacco di sapori che ignoriamo!
RispondiEliminaBacioni
anch'io voglio scoprire la cucina del luogo,è essenziale a capirne la cultura
RispondiEliminale tue foto mi hanno ftto riaffioraare dei bei ricordi di un bel viaggio...grazie
Tornata da poco...dai un'occhiata alle foto se ti va! A presto!
RispondiEliminahttp://ilcucininobianco.blogspot.com/2010/09/rientro.html