E un giorno ti arriva nella posta del lavoro un interpello in
cui viene dato a chi volesse l’opportunità di trasferirsi in un altro reparto, perché
a più ristretto margine di personale. E se fino ad allora ad un tuo eventuale
trasferimento non ci avevi mai pensato, dopo aver letto quella mail sei pronta
a rimettere tutto in gioco.
In fondo in fondo, tu in quel reparto ci sei sempre voluta
andare, hai sempre sognato un lavoro che ti portasse almeno due settimane al
mese fuori dalla tua città, dalla tua scrivania, dalle tue scartoffie, un
lavoro in cui si lavora in team e smezzi le tue responsabilità con gli altri,
un lavoro che ti porta a conoscere il mondo, e che ti copre di soldi ogni volta
che sei via.
Cavoli se non era allettante come proposta!
Tu hai le carte in regola per esser presa, tutti i requisiti
che cercano, sei la persona giusta.
Ne parli con tuo marito e lui ti dice “è una bella
opportunità, vai”.
Insomma tutto è perfetto. Solo un piccolo particolare: Tu sei
madre di un bimbo di otto mesi.
Per un attimo quasi te lo sei scordato. Per un attimo ti sei
detta “ok, tanto poi una soluzione la si trova”.
“Due trasferte di quattro-cinque giorni al mese possono
esser affrontate”.
Con un pò di buona volontà.
Con tanto sacrificio.
Con sacrificio forse non solo tuo.
Anzi sicuramente non solo tuo
.
Guardi tuo figlio e pensi
“Quando piangerà perché avrà fame non c’è nessun problema se
ci andrà una baby sitter invece che la sua mamma, del resto l’importante è che
mangi. Magari all’inizio ci rimarrà un po’ male ma poi se ne farà una ragione.
I bambini mettono poco ad abituarsi ai cambiamenti, sono gli adulti invece che
hanno difficoltà”
" Se mangia con la baby sitter magari poi i pantaloni glieli sporca a lei"
“Si occuperà lei del cambio pannolino. Ora è pure
facilitata dal fatto che la cacca la fa nel water con il riduttore. E' una donna fortunata”
“Ne devo trovare una brava, di fiducia, ma alla fine che ci
vuole a lavare il culetto di un bambino?! Potrebbe farlo anche una ragazzina”
“Mi perderò i suoi momenti di gioco, ma la baby sitter potrà
sempre raccontarmeli”
“E sarà lei che quando si addormenta sul divano distrutto
dopo tanto gioco, lo spoglierà e lo porterà nel suo lettino. Peccato. Anzi
forse meglio, così mi perderò il supplizio di doverlo svegliare per mettergli
il pigiama”
“Spero
che non le dia il bacio della buona notte, perché quello piace farlo a me.
Basterà dirglielo”.
“Se si sveglia piangendo durante la notte Fab sicuramente
potrà consolarlo. Se poi Fab quella notte è di turno, bisognerà lasciare casa
alla baby sitter. Deve essere quindi una proprio fidata. Magari anche non
giovane, che non usi casa quindi per portar gli amanti come è successo a quella
mia collega”
“mi devo ricordare anche di trovare una baby sitter che
abbia una montata lattea, perché Nicolò la notte si riaddormenta solo se
attaccato al seno”
“Una situazione affrontabile, insomma”
Ed è così che cestini la mail, e ritorni alle tue carte. Ti ricordi che è appena finita la festa della mamma, non quella della donna in carriera.
Quello non è il tuo treno, se è destino ne passerà un altro. Tu hai pazienza di
aspettare.
PS: le foto sono il frutto del progetto fotografico "Vita con il Boss" svolto da Fab nel corso avanzato di fotografia tenuto da Simone Sbaraglia. Nella sezione dei corsi avanzati c’è anche Fab.
Sbaraglia è
uno dei fotografi naturalisti italiani che ha vinto più premi internazionali
nel suo ambito. Guardate le sue foto e lasciatevi innamorare.
Stavo leggendo il tuo post completamente in bilico tra ammirazione, perplessità, incredulità.
RispondiEliminaPoi sono arrivata la fine e ho ripreso a respirare.
Mi vuoi fare venire un infarto! :)
ah ah ah ..... poi per te questo è un argomento caldo :)
EliminaHo letto d' un fiato, mi sono commossa e ho voglia di abbraccianti e dirti" hai ragione, di treni ne passeranno altri!"
RispondiEliminasmack
Eliminasolo tu sai. Goditi tutti i pantaloni sporchi e i baci della buonanotte. Un abbraccio
RispondiEliminaParole importanti, emozionanti .Hai scelto con il cuore...è questo quello che conta.
RispondiEliminaIl faccino soddisfatto del Boss che ti ha appena sporcato i pantaloni è tutto un programma! Complimenti al consorte per le bellissime fotografie!
il boss in quella foto lì.... ha il sorriso della fierezza del misfatto
Eliminaultimamente quando passo da queste parti non faccio altro che commuovermi;-)) essere madri è un vero privilegio, non dimentichiamocelo mai!!!
RispondiEliminaMi è venuto il magone leggendo queste rinunce e non sono mamma, immagino che se un giorno lo sarò mi emozionerò per ogni minima cosa.
RispondiEliminaLa scelta del cuore, quella migliore! Tanto nella vita se le cose devono accadere accadono...
RispondiEliminaè ancora così piccolo. c'è un tempo per ogni cosa. e il tempo vola via così veloce. ci sono cose che passano e non tornano. treni ne passano sempre. magari con altre rotte, verso altre destinazioni. quando arriverà il tuo, son certa che lo riconoscerai. un abbraccio. e buon viaggio.
RispondiEliminaNon ho figli, le mie scelte non vengono influenzate. Ricorda però che a volte i treni passano una volta sola.
RispondiEliminaBacio
E' che la vita è fatta di scelte...mannaggia a lei :(
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