Succede che Fab torna a casa un giorno sentendosi poco bene.
Dopo due giorni di tosse indefessa decide di andarsi a fare una “revisionata”
dal medico di famiglia, che stetofonendoscopio alle orecchie sentenzia
“bronchite”.
Succede che Bussola, si sente invincibile protetta dal suo scudo
di maternità, e dal suo esercito di anticorpi sufficienti per lei e per la sua
progenie. Non si cautela, non prende precauzioni.
Ma a volte anche Bussola pensa le minchiate e così tempo due
giorni e l’intera famiglia è sterminata da virus e batteri.
L’aerosol diventa l’allegro compagno delle giornate di tutto
il clan, i fazzoletti vanno via a fiume, e lo sciroppo viene tracannato come
fosse acqua.
Se il quadro non fosse già abbastanza devastante succede che
un giorno il boss inizia a non chiudere più occhio la notte. O meglio, si
addormenta, ma tempo un’ora e riapre gli occhi come in preda ad una visione.
Passano le notti così a botte di sette, otto risvegli a nottata, a botte di
pianti, di ninne nanne e di occhi gonfi, di urla in grado di fendere i vetri.
Concomitantemente a queste notti ballerine il boss inizia a
respirare come un carlino. Il suo fiato diventa corto, rauco, grave. Di giorno
è tranquillo e sereno, ma la sera si trasforma in un carlino.
La pediatra. Solo la pediatra li può salvare.
Bussola e Fab infagottano il boss e lo portano nuovamente dalla
dottoressa per un’ulteriore visita. Si augurano una pozione, una parola di conforto,
ma che sia in grado di far tornare nuovamente il sonno alla famiglia.
Si rivolgono a lei come fedeli di fronte ad un’immagine
votiva. Pendono dalle sue labbra.
“Broncospasmo”. E’ questo il problema del boss. E’ il
broncospasmo che lo fa respirare come un carlino, ed è per il broncospasmo che
non riesce a dormire sereno.
Bisogna combattere il broncospasmo a colpi di aerosol (ben
4 al giorno, che ve lo dico a fa la collaborazione in merito di un bambino di 4
mesi), a botte di antibiotici ( 2 al giorno) di lavaggi del naso con
fisiologica (n all’infinito volte), di aspiratori nasali (al nostro buon
cuore).
Sono cinque giorni che perseguitiamo il boss con ogni minima
trovata della scienza contro i malanni invernali, sono cinque giorni che il
boss ci guarda in maniera torva ogni volta che ci avviciniamo a lui, ma sono
cinque giorni che il boss ha smesso i panni del carlino ed è ritornato a
dormire la notte.
foto presa da qui
Come ti capisco....
RispondiEliminaPiccolo! Ti comprendo perfettamente, qui combattiamo, da mercoledì scorso, con l' influenza mia e del piccoletto.. Con tanto di giretto al PS pediatrico, venerdì notte.
RispondiEliminaPasserà, in bocca al lupo! luisa
mannaggia...auguroni a tutti e tre.
RispondiEliminaZeno ha avuto una cosa simile un paio di volte, la prima aveva nove mesi, una notte sembrava quasi non respirasse più ad ogni colpo di tosse, una paura ci ha fatto prendere..
Poveri...tutto passa.
RispondiEliminache incubo! non dormire la notte è devastante
RispondiEliminala notte è tremenda...io la settimana scorsa...grazie al Cielo il raffreddore è finito
RispondiEliminaPovera...dai che state risalendo la china, forza!
RispondiEliminaconosco molto bene quel "carlino!"
RispondiEliminama con le areosol.......passa ;) per ora.....e lo dico piano ....da me tutto tace.......tranne per il mio cagnone che ha un febbrone da lupo! eheheh!!! lupo: cane :))
Sono step che vanno passati bussola, tempo al tempo e il carlino diventa un leone :)
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