In metro una ragazzina piange. Io sono nello stesso vagone.
In piedi perché quando ritorno dal lavoro mezza Roma torna dal lavoro. Mezza
Roma prende la mia stessa metro, si infila nel mio stesso vagone e si immerge
in un libro che potrebbe essere il mio.
La ragazza piange. Ha i capelli biondi, lunghi, che le
scendono svogliati sulle spalle. Veste sportivo, come la maggior parte delle
ragazze alla sua età. E’ in compagnia di un amico, un tipo lungo e allampanato,
che sembra disegnato a tratti di una
matita di Andrea Pazienza.
- - Mi ha detto che per lui non ero grande
abbastanza… Mi ha lasciato perché diceva che sono ancora una bambina -
Lo dice sputando le parole, tra lacrime, rabbia e amore.
- - Mi verrebbe voglia di comportarmi… come una di
quelle… uscire per strada e prendere il primo che capita e…. -
Non trova il coraggio di finire la frase
- - Insomma hai capito… ma non lo faccio! -
Io alzo lo sguardo dal libro e la guardo. Mezza Roma, mezza
metro, mezzo vagone la fissa. Ma lei è avvampata dalla rabbia e continua a sproloquiare
tra angoscia e rancore, senza accorgersi che sta attirando l’attenzione di
tutti.
Mi sento in imbarazzo, io, e ritorno sulle pagine del mio
libro. Non riesco ad ogni modo a ritrovare la concentrazione per farmi rapire
nuovamente dalla trama, e finisce che cincischio perdendomi nei vuoti tra le
parole delle pagine e ascolto lo sfogo della ragazza
- - Lascia stare. –avrei voluto dirle - Lascia stare perché non ne vale la pena. Quelli
così stanno bene dove stanno. Non ti crucciare. Il mondo è pieno di quella
gente. Quelli così li troverai fra dieci anni casualmente su facebook e
scoprirai che avranno la panza, una grossa stempiatura in testa, e una moglie
scorfano al fianco. Quelli così poi passano da adulti i week end ai centri
commerciali, perché la moglie scorfano ha anche un pessimo carattere, e un’insana
passione per gli ambienti chiusi
I
belli e tenebrosi a vent’anni sono delle amebe a trenta. I figoni dell’adolescenza
purtroppo non riescono a mantenere gli standard alti per tutto il resto della
vita, e improvvisamente, senza manco rendersene conto, ti precipitano in un
abisso di nullità e inettitudine.
Ci sono altri su cui puntare.
Il ragazzo medio, quello che non gli
avresti dato due lire, quello timido, che è un carino moderato, simpatico, ma
non troppo, quello che non si fila nessuno di pezza, perché è quotato poco, perché
lui al centro dell’attenzione proprio non ci vuole stare… beh quello ti può
fare il salto di qualità. Ha tutti i numeri giusti, lo devo solo scoprire. Quel
ragazzo te lo ritrovi a trenta che è sbocciato. Si è iscritto in palestra,
frequenta un’ottima facoltà, ha un bel giro d’amicizie con cui passa i week end
in sella ad una moto. Quel ragazzo a trenta avrà il mondo ai suoi piedi. -
Avrei
voluto chiudere il libro, mettere una mano sulla spalla di quella ragazza e
dirle tante cose. Ma non ho detto nulla. Alla mia fermata sono scesa, ed ho
lasciato lei andare incontro al proprio destino.
Ho
parlato a me stessa, quella Bussola di tanti anni fa, che ha pianto sempre per
la persona sbagliata, convinta invece che fosse il suo unico grande amore della
vita.
Se
avessi avuto una vita per ogni amore sbagliato perso a quest’ora sarei Infinito.
Quanti pianti da ragazzina. Per fortuna che crescendo si comprende che certe storie sono senza senso.
RispondiEliminae' vero da piccole tutto ha in sè un alone di fatalità
EliminaVerissimo che i fighi d'un tempo hanno la panza e non hanno più i capelli!! Ah, che delusione... eh?
RispondiEliminaAnche a me viene spesso da dispensare consigli alle cugine adolescenti, ma poi mi accorgo che è il loro momento di sperimentare quella parte di vita: passarci attraverso aiuta a crescere e a sapere che cosa cercare sul serio, credo!
che i fighi d'un tempo hanno la panza e non hanno più i capelli è una delle poche certezze della vita
EliminaE' giusto così che non le hai detto nulla, farà la sua strada e diventerà una donna forte capace di scegliere e soprattutto riconoscere, quel pianto in metro le servirà anche se ancora non se ne rende conto!
RispondiEliminasono quei pianti inutili che infondo fanno crescere
EliminaQuindi la metro romana, oltre a svolgere il compito per cui è stata costruita, consente, nonostante i pienoni da urlo, di guardare pensare soffrire piangere,... consentendo a persone sensibili di raccontare le sensazioni provate lungo un tragitto che si pensa vuoto e scocciante.
RispondiEliminaSe tanto mi dà tanto, sarebbe da suggerire al signor sindaco de Roma un ritocco alle tariffe: fare poesia sulla metro è un di più non previsto nel misero costo attuale del biglietto.
sul ritocco della tariffa del biglietto però sorvolerei... perchè se sei un pendolare come me caro ti costerebbe
EliminaI viaggi.....ti aiutano sempre, qualunque sia la storia che ti si presenta sotto gli occhi. Ti stimolano riflessioni volente o nolente e tu hai fatto bene.a lascairla al suo destino I cambiamenti, le esperienze ci fortificano e sarà cosi ance per lei. a quanto è cresciuto il tuo bimbo? Ero da tanto che mancavo no solo dal tuo anche dal mio ;)
RispondiEliminaBrava Bussola!
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