mercoledì 23 ottobre 2013

Bimbi a portar via (con noi)

Ho sempre ammirato quelle persone che non venivano scoraggiate dalla presenza dei bambini per  fare viaggi, cene con amici, aperitivi e quant’altro. Mi sono quindi ripromessa che una volta che sarei stata mamma, avrei cercato di coinvolgere per quanto fosse possibile, un mio figlio nella vita sociale.

La maternità sicuramente porta ad un mutamento epocale nella vita di una persona, questo è inutile negarlo, però a mio avviso con un po’ di spirito di adattamento e di elasticità mentale è possibile non rinunciare proprio a tutto della propria vecchia vita, e prendere il meglio della nuova. Certo non posso aspettarmi di andare al cinema senza esser presa a “popcornate” dai vicini per i vagiti di Nicolò durante la proiezione del film, però sicuramente posso organizzare cene con amici in casa, fuori casa e piccole gite fuori porta. Lo scorso week-end, ad esempio siamo andati ad una sagra delle castagne, e una nuova gita fuori porta è prevista anche per il prossimo week-end.

Per mia esperienza Nicolò è più facile da gestire fuori casa che in casa: in macchina si fa certe dormite che a vederlo sembra abbia passato un pomeriggio a zappare la terra, stessa cosa quando lo portiamo in giro in carrozzina, o nella fascia. Finché le ottobrate romane ce lo consentono pensiamo quindi di approfittare di questo tiepido sole, per far respirare un po’ di aria fresca al cucciolo.

Fondamentalmente quando si esce con il bambino di pochissimi mesi (noi abbiamo appena svettato la cima del primo mese), le problematiche di maggior impatto sono il cambio pannolino e la poppata. Allattando il bimbo ho la fortuna di non dover portare in giro biberon, acqua, latte in polvere e quant’altro, ma basta aprire poco poco la maglietta e il reggiseno ed ho subito una boccuccia pronta ad afferrare questo capezzolo volante. Prima che Nicolò nascesse, ho sempre pensato che mai e poi mai sarei riuscita ad allattare il bimbo in pubblico, per un pudore che mi è proprio. Io ad esempio, non ho mai fatto la doccia in palestra per evitare di esser completamente nuda davanti ad estranei, ma ho sempre preferito lavarmi una volta rientrata a casa. Bene, la gravidanza ti fa cadere veramente ogni freno inibitore, se Nicolò ha fame io ormai sguinzaglio la “tetta” e via il gioco è fatto. Al massimo mi copro con un foulard traforato all’uncinetto, ma a volte per velocità mi dimentico di farlo.

Per quanto riguarda i cambi pannolini, ormai ho il cambio più veloce del west. Ho acquisito una tale velocità mio malgrado nei vari controlli ed esami che ha dovuto fare Nicolò una volta dimesso dall’ospedale. Il bimbo essendo un cuor di leone come i genitori, ogni volta che incrociava un medico e che veniva spogliato per esser sottoposto a prelievo, esame cardiologico o altro, immancabilmente battezzava il lettino del dottore, i suoi indumenti parzialmente sfilati e ogni cosa che si trovava a tiro, della sua “santa” pipì. Ho imparato quindi che se giri con il bambino, due tre cambi sono il minimo sindacabile per ritornare illesi a casa.


Molti cambi mi sono ritrovata a farli in macchina nel sedile posteriore. Ormai la macchina è il nostro secondo fasciatoio.

Per la nascita di Nicolò ricevetti da una nostra amica di famiglia Ada Daversa, a cui sono molto legata anche perchè si occupò della mia  "vestizione"  il giorno del matrimonio, un fasciatoio da viaggio fatto da lei. Pur navigando molto su internet non ero mai incappata in qualcosa del genere e pertanto il regalo fu una vera sorpresa. Ho scoperto con il tempo che il fasciatoio da viaggio è qualcosa che che ti salva la vita in diverse occasioni, e ti permette di trasformare il sedile di una macchina, un tavolo della nonna, un qualsiasi piano disponibile in un comodo e igienico fasciatoio.

Il nostro fasciatoio da viaggio è molto pratico anche perché chiuso occupa veramente poco spazio, e può essere facilmente infilato nella borsa del bimbo insieme a pannetti, salviette e cambi.


Ma basta togliere l’elastico e srotolarlo per avere un piano igienico per il cambio pannolino. Io lo trovo oltre che molto funzionale, anche molto bello.


Avendo Nicolò un rischio di pipì a fontanella molto elevato durante i cambi, che  rischia di rifarti ricominciare tutto da capo, generalmente per salvaguardare il fasciatoio da viaggio aggiungo un telo per cambi. Se ne trovano in commercio di diverse marche.


Il fasciatoio è quindi pronto, non resta che aggiungere la “simpatica canaglia” con il suo pannolino tutto bagnato.


Vi assicuro che se si è in giro, un tappetino del genere è la salvezza.
 Ho fatto le foto per comodità in casa, ma in realtà in casa siamo coperti da un fasciatoio alla classica maniera, ma il nostro fasciatoio da viaggio ci ha accompagnato con le nostre pipì e le nostre cacche che elargiamo al mondo con grande generosità,  non solo davanti a medici e dottori ma anche oramai in varie scorribande in ogni dove.
Ho deciso di condividere l’idea nel blog, pur non avendo un vero e proprio tutorial non essendo una mia creazione, perché è veramente una di quelle cose semplici che ti cambia la vita. Penso che se si ha un pò di padronanza con la macchina da cucire, o una cara amica come me ;) la realizzazione è abbastanza semplice.

Vi lascio infine la foto di un “cattivissimo” Nicolò con un cappellino fatto da mia sorella, pronto per andare appunto IN LUNGO E LARGO.


21 commenti:

  1. Bellissimo Nicolò in versione Minion!
    Buon viaggio in torno al mondo allora!

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  2. Meraviglioso il cappellino...si tua sorella lo adora!!!! ;)
    Kiki

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  3. complimenti a tua sorella per il berretto: è favoloso!
    complimenti a Nicolò per essere un bimbo giramondo!
    complimenti all'amica che ha cucito il trip-fasciatoio: io ne avevo uno simile, però acquistato, e si sa handmade with love do it better!
    complimenti ancora a voi per la serenità e la "rilassatezza" con cui state affrontando questa lieta novità e con cui state muovendo i primi passi come famiglia.
    Fate bene a muovervi, ad andare e girovagare; o perlomeno fate bene a provarci, poi se uno vede che non va aggiusta il tiro, accorcia le distanze, ma bisogna almeno provarci, altrimenti poi, secondo me, si fa più difficile lasciarsi andare.
    Noi siamo usciti da subito a cena, e quando Cora aveva un mese eravamo già in viaggio verso la maremma. Mai avuto grossi problemi, basta organizzarsi un po'.
    Anch'io ho sempre allattato in giro senza problemi, nei contesti in cui mi sentivo meno a mio agio mi coprivo con un foulard e via, comunque non ho mai avuto grossi imbarazzi: per me è il piatto di mio figlio, e se lui ha fame deve mangiare, punto.
    Ciao belli!

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  4. Ma che carino questo cappellino... per non parlare del modello!!!! Fate benissimo a portarlo in giro, così inizia ad abituarsi e il tempo lì... non è di certo come dalle mie parti... portarli fuori qua, in questi giorni, è un incubo!!!
    Un abbraccio!!!

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  5. Brava fai bene ad uscire...almeno a provarci( da noi sarebbe un incubo...piove piove piove)...perchè poi quando iniziano a camminare...tutto ha il loro tempo e i loro ritmi! Un abbraccio...e complimenti per l'ultima foto.

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  6. evviva le gite fuori porta che salvano le mamme dalla troppa casalinghitudine!!!!;-))) troppo bello il cappellino di Nicolò....!

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    1. esatto.... gli arresti domiciliari causa-bimbo un pò mi spaventano... finchè il tempo lo permette noi facciamo fugotto

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  7. devi uscire nilkolo' deve respirare aria..vivere fuori all aria aperta a qualsiasi ora del giorno.
    io uscivo sempre e spesso...non restavo sicuramente tappata in casa...anche perche' come hai detto tu loro sono piu' tranquilli quando escono.
    adoravo camminare con il passeggino, primo peche' ho smaltito i kili di troppo velocemente..mattia faceva dei bei sonnellini.

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  8. Bellissimo! tua sorella è un mito!!!
    e Nico che dire... fa venire una voglia di annusarlo tutto....:)

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  9. Condivido pienamente il desiderio di non rinunciare ad una vita sociale e la volontà di farlo, a costo di esporre il seno all'aria aperta e di cambiare Tegolina ove possibile! E trovo incoraggiante che ce la stiate facendo...
    Domanda: ma il telo per il cambio è usa e getta? Io ho un fasciatoio da viaggio impermeabile da un lato ma penso che questo telo sia da avere! Devo cercarlo sul mercato americano...

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    1. Si sono usa e getta.... In Italia si trovano di marca chicco, pampers e fissan. Ogni scatola ne contiene diverse come fossero salviette

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    2. In foto sono teli della fissan, ti lascio il link http://www.fissan.com/Prodotti/Dettaglio/414643/telo-igienico-multiuso ma ho usato anche quelli di altre marche perché avevo dei campioni lasciati nelle scatole dell'ospedale

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    3. Grande, grazie! Li ho trovati e messi subito nel baby registry!

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  10. anche secondo me fai bene a uscire e stare all'aria aperta, fa bene al corpo e allo spirito, non solo di nicolò! quello che io non ho mai fatto è stato portarmelo in giri di sera. l'unica volta che è uscito con noi di sera è stato per il compleanno di un caro amico e abbiamo fatto molto tardi, per il resto penso che i loro orari vadano rispettati...c'erano amiche che se li portavano in giro per baretti, è vero che dormivano quasi tutto il tempo, ma a fasi alterne, comunque secondo me non è un riposo adatto a loro, ma lo so che posso essere una mosca bianca!

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    1. Effettivamente la sera preferisco anche io che la passi nelle mura domestiche oltre che per il sonno anche per le temperature che iniziano ad abbassarsi.... Però di giorno se il tempo lo permette non ci ferma nessuno

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  11. io sono di questa idea se la mamma sta bene a spasso sta bene a spasso anche il bimbo
    magnifico cappello penso di copiarvelo :)

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  12. Fanstatico il cappellino!!!
    ps.: sono la_cris_ su Instagram. Baci

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  13. Sono in attesa da cinque mesi, trovo l'idea del tappetino per i cambi veramente utile... chiederò a mia madre che ha qualche rudimento di cucito di provare a confezionarmelo lei.... ha ancora quattro mesi a disposizione... potrebbe farcela
    Ciao Bussola

    Leila

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  14. Anche secondo me i bambini dovrebbero uscire di più con i genitori... è un'usanza tipicamente italiana quella di farli crescere in campane di vetro, all'estero i genitori sono molto più spartani di quanto non lo siamo noi... e i bambini imparano a conoscere il mondo prima di quanto non lo facciano i nostri
    Io vivo a Londra e parlo per esperienza

    Bellissimo il fasciatoio da viaggio

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