Il libro l’ho finito già da una settimana, ma finalmente trovo qualche minuto per postare le mie impressioni.
L’etichetta che avvolge il libro è gialla e riporta scritto 120 000 copie vendute in un mese. E se il libro ha venduto così tanto c’è sicuramente un motivo.
Lapierre, non è certo uno sconosciuto, sia per altre sue opere letterarie che hanno trovato notevole riscontro come ad esempio "la città della gioia" sia per l’associazione umanitaria "Action puor les enfants de lepreux de Calcutta" fondata nel 1982 con la moglie.
Il libro è ben scritto, la penna dell’autore scorre magistralmente sulle pagine. E’ un libro che merita di esser letto da molti punti di vista.
Profuma di zenzero, di spezie e di essenze lontane. Un libro che almeno a me affascina perché racconta di mondi lontani, e per questo mi fa sognare. Leggendo il libro faccio un viaggio in India, ad un prezzo troppo economico anche per Ryanair.
La storia ripercorre un po’ quella dell’autore nella conoscenza dell’India. Lapierre ha dedicato una vita, prima per lavoro poi per passione ad un popolo così in difficoltà come quello che viveva nelle bidonville alla periferia di Calcutta.
Dopo un primo viaggio al volante di una vecchia Rolls Royce in cui Lapierre raccoglie testimonianze e documenti storici che daranno origine al libro Stanotte la libertà, l’autore ritornerà in India assiduamente, per raccontare di quei popoli lontani e per dare origine insieme alla moglie a diverse campagne umanitarie grazie sia ai diritti d’autore dei libri che firma che all’aiuto e alla sensibilità di persone comuni che lo appoggiano nella sua battaglia contro la povertà.
E’ un libro che merita di esser letto, per diversi motivi quindi, non ultimo perché fa risorgere in noi quei buoni sentimenti che a volte dimentichiamo chiusi nel cassetto della nostra mente.
Sarà un caso, ma la stessa settimana in cui leggevo il libro ho partecipato con una quota di 20 euro ad una colletta per la costruzione di un pozzo in Africa….
Sono una che si lascia influenzare facile :) ….. Preda anche troppo semplice per i maestri del marketing
PS: NOTA DI DEMERITO
In tutto il libro di Lapierre, la moglie con cui ha condiviso passioni e crociate umanitarie non compare mai, se non qualche volta di striscio. Ma proprio un rimando veloce, che hai pure il dubbio di averlo letto. La macchina Rolls Royce con cui fa il viaggio l’autore è invece onnipresente, ed occupa buona metà del libro ….
Ti viene quindi da dire “Allora pure tu si strunz!!!!!”
Ahahahahahh, bel finale per il post! :-)
RispondiEliminaLo conosco Lapierre, ma questo non ce l'ho ancora. Sai che mi interessa quella sfida 2012 che hai nella sidebar? Non ne sapevo niente, mò ci vado a sbirciare. :-))
Ciao Bussolina :-)
Questo non l'ho letto ma ricordo con piacere La città della gioia.
RispondiEliminaBuona giornata! Baci
Mai letto nulla di suo e ti farei vedere la pila che ho in camera che attende di esser "scoperta pagina dopo pagina", ma a un libro non si dice mai di no e io questo me lo segno bussoletta :*
RispondiEliminaQuesto post capita a fagiolo! Mio fratello è tornato 7 giorni fa dal suo primo viaggio in India: a differenza dell'autore di questo libro, lui che è amante dei viaggi alternativi, cioè vedere posti che normalmente non sono toccati dal turismo di massa, ha visitato l'india del Sud, che sebbene meno bella della parte nord, racchiude un fascino ineguagliabile, fra profumi di spezie, colori vividi, estese piantagioni di rinomati, rari e prelibati the... È un posto affascinante, mistico e carico di storia, religione, ascesi che quando vi metti piede ti fa dimenticare tutto ció che ti circonda... Penso che prima o poi anche io ci faró un salto, credo siano posti che valga la pena di visitare almeno una volta nella vita.. Prenderó questo libro, almeno per avere un piccolo assaggio delle meraviglie che sono celate in quel posto così lontano ma così vicino al cuore..
RispondiEliminaMmmm magari faccio un pensierino sul libro..
RispondiEliminaComunque c'è un premiuccio per te sul mio blog (che poi è più un giochino).. se vuoi passare..Bacio!
Beh, fa bene scoprire che la strunzaggine c'è un po' in tutti...
RispondiElimina