Le scuole
elementari le frequentai a Roma, pur essendo tutta la famiglia originaria di
Lecce. I miei lavoravano a Roma, ed era ovvio che le figlie dovessero vivere
insieme ai genitori.
Ricordo che
mia madre mi preparava come merenda per
scuola un pasticiotto. Li preparava la domenica, ne faceva due o più informate,
in modo che fino ad un certo periodo io avessi merende a sufficienti.
Aprire la
mia cartella e ritrovarmi ogni santo giorno un involucro di fazzoletto che
custodiva così gelosamente quel dolce casereccio mi nauseava.
Li odiavo
quei pasticiotti! Invidiavo le crostatine alla nutella del mulino bianco
che sfoggiavano i tre quarti della mia
classe. Dovevano essere delizia pura, ma a me erano vietate. Se ne facevo cenno
a mia madre mi rispondeva
- - Bleah
sono piene di conservanti!
Arricciava
il naso e l’argomento era chiuso. Non c’era possibilità di inserirsi con un’
arringa a favore dei diritti del bambino nel mangiare le
crostatine alla nutella.
Odiavo anche
i biscotti presi dal forno a legna di Lecce. Ne salivamo in macchina nelle
nostre transumanze in vari bustoni, in modo che avessi scorte a sufficienza per
le mie colazioni romane.
-
Sono
buonissimi – diceva mia madre – sono li stessi biscotti che mangia tua cugina a
Lecce
- - E
chi se ne frega!!!! - avrei voluto
rispondere io. Per rispetto a mia madre non l’ho mai detto. Mi limitavo a
bisbigliare un “a me non piacciono” scivolato tra i denti, in silenzio, in
sordina
Ora da
adulta, il mio punto di vista è cambiato. Ho capito le ragioni di mia madre di
allora e ironia della sorte le ho sposate.
Provenendo
da un’azienda agricola, di principale impatto olivicolo, ho imparato ad
apprezzare i frutti della terra, le cose genuine, fatte in casa, da mia madre,
mia sorella o me.
Per il ponte
dei morti sono ritornata da Roma dove vivo, nella mia casa natale. Un viaggio
che nella mia vita avrò fatto almeno mille volte.
Mi sono
riunita alla mia famiglia d’origine, a mia madre, mio padre il mio cane. Sono
stata bene, ho staccato la spina dalla vita di tutti i giorni.
E’ appena
iniziata la raccolta delle olive e io, mia sorella e Fab non potevamo esimerci
da farne parte, per gioire dei nuovi frutti della terra, dei nuovi raccolti e
di un nuovo anno che ci si augura tutti che sia di prosperità.
ciao si sono d'accordo con te: i punti di vista cambiano ed è giusto così... però non vuol mica dire che siamo vecchie!!!
RispondiEliminatra pochi giorni è il mio compleanno e sono troppo sensibile al discorso "vecchiaia"
notte
Ma quanto sono buoni i pasticciotti!!!
RispondiEliminaAd ogni modo, è il cuore del discorso che conta. Io per esempio avevo accesso alle Camille del Mulino Bianco - "molto più sane", diceva papà "di quelle schifezze ricoperte di cioccolato e ripiene di crema che non sai cos'abbia dentro" - e io naturalmente, odiavo le Camille e sbavavo letteralmente sulle merendine cioccolatose dei compagni "fortunati". Naturalmente, anche i miei punti di vista, crescendo, sono cambiati, e come te... ora apprezzo molto di più ciò che è farina del nostro sacco! Qui in America, mi sto dando alla pazza gioia con la preparazione dei muffins: mi pare il luogo adatto!
Io ho fatto le elementari in una frazione e per noi le cose preparate dalle mamme erano le più buone. Eravamo una decina in classe, che bei tempi!
RispondiEliminaBacio e buon venerdì!
Le merende delle elementari, non erano home made, ma provenivano comunque dal forno vicino casa.. Non erano sanissime, erano un quadretto di focaccia e un succo di frutta, ma credo comunque sempre meglio della crostatina confezionata.. Oggi, è vero, tutto è diverso e forse la nostra è l'ultima generazione che sa apprezzare i sapori di casa e lo stare uniti alla propria famiglia...
RispondiEliminaBellissime le foto della raccolta delle olive, gli uliveti hanno sempre un grande fascino, e io amo specialmente quelli del sud, amo vedere lo scintillio delle foglie argentee che si stagliano nell'azzurro terzo che solo il sud conosce... Quei colori, gli odori e insaporì che ci insegnano l'appartenenza e ci ricordano sempre chi siamo... Tutto questo non ha prezzo, ed è bello poterlo vivere...
mia mamma mi preparava sempre il panino col pomodoro e il pane era quello fatto in casa...hai presente ? 2 fette mica piccole! però era buono, tanto buono :-)
RispondiEliminaA fine mese andremo anche noi a lecce a festeggiare il compleanno di Amalia e anche noi termineremo la raccolta delle olive :-)
il panino al pomodoro è stato mio compagno di scuola verso la fine delle elementari..... praticamente il successore del pasticciotto
Eliminale foto sono meravigliose, e quello che scrivi è toccante, gli insegnamenti vuoi o non vuoi ci restano dentro, ci formano, sono ciò che siamo, baci ady
RispondiEliminaLook and the City, H2O Fashion added
Che meraviglia le olive ed il calice pieno d'olio è spettacolare!!
RispondiEliminaAnche per le merende di Simone preparo torte e ciambelloni home made e sto diventando anche piuttosto bravina!! Lui sembra apprezzare, ma . . . non è che anche lui non mi dice "Bleah!" per rispetto? Indagherò!
come ti capisco!mio padre ha l'orto, io i pomodori li mangio solo in estate, perché come finisce la stagione di certo non li andiamo a comprare a novembre!la stessa cosa i piselli, le fave, le melanzane, le zucchine, i fagiolini..e adesso la zucca!la minestra fatta con le verdure fresche di giornata é sublime!poi la domenica é il turno della pasta fatta in casa e almeno 2 volte a settimana il pane..:-)
RispondiEliminapraticamente potrei vivere a casa tua senza patire alcun periodo di adattamento.... abbiamo le stesse abitudini nella mia casa di origine... la pasta fatta in casa la domenica fa tanto domenica .... :)
Eliminane ho assaggiati di dolci italiani, ma più buoni dei nostri pasticciotti non c'è Niente!!
RispondiEliminaUguale, con un'aggravante: io mica avevo dei meravigliosi e golosi pasticciotti (li adoro!!) avevo degli orrendi e asciuttissimi Buondì, che odiavo perché (e qui mi capirà bene Fab) annozzavano 'n canna!... i miei compagni avevano tutto un invidiabile campionario che spaziava dai cornetti e i danesi della pasticceria difronte alla scuola e le girelle (eh, io sono un po' più grande di te, quando ero alle elementari il Mulino ancora non c'era!)
RispondiEliminaOra faccio pane e biscotti per la prima colazione in casa, e forse sono peggio di mia mmamma!!! ahahaha
Gli olivi, che piante meravigliose e questi di casa tua sono dei veri giganti!!! bellissimi! noi abbiamo un piccolo olivo, che quest'anno ci ha dato le sue prime 30 olive!!! alè! giuste giuste per un umido!
Nella mia preistoria rispetto a voi !;D c'era solo una mela o un'arancia (dipendeva dalla stagione)e al massimo una fetta di ciambella fatta in casa (sempre dura che mamma le faceva tostissime!)e basta...
RispondiEliminaGuai provare a dire "non mi piace" o "non mi va"...erano urla (altri tempi: mamma severissima, la chiamavamo "carabiniere" mia sorella ed io!)
Poi arrivarono le scuole superiori e all'ora di ricreazione avevo pane e formaggio ,niente lussuosi sandwich o altro! hahaha.. ma ormai lo spirito ambientalista era sorto in me e me la ridevo delle merende fast food e alla moda dei miei comopagni di classe! E anni dopo-tempi dell'Università,io ero già sposata, erano gli excompagni del liceo a venire a casa mia ad assaggiare la mia "semplice cucina fatta in casa con ingredienti naturali" !;D e poi studiavamo sul tavolo fra preparazione di marmellate e liquori!che ricordi!
Che belli i vs.ulivi...
ciao val
Mi piaccioni i momenti dei ritrovi, specialmente quando tutti insieme si sta bene.
RispondiEliminaRicordo che da piccola aiutavo ogni tanto mio padre e mia nonna a raccogliere le olive per fare l'olio. Preferivo però i momenti estivi, quando tutti insieme preparavamo la salsa di pomodoro per l'inverno. Da noi si dice "fare le bottiglie".
Erano tutte fatiche che venivano ripagate non appena ci si metteva tutti a tavoli, sporchi e sudati, a mangiare gli spaghetti col pomodoro fresco.
Scusa ma non posso che dire: che bello il tuo cane!! E pare che non disdegni di essere coccolato un po'... ;)
RispondiEliminaCome hai ragione. Crescendo assomigliamo di più ai nostri genitori, o capiamo le loro scelte i loro perché.
RispondiEliminaAnche io ora amo la campagna da cui cercavo di fuggire e lo scorso anno mi sono arrampicata su un olivo e ho partecipato alla raccolta delle olive con mio marito e i bambini. Mi sono divertita un sacco, avrei voluto arrampicarmi su tutti gli alberi del bosco vicino casa.
Quest'anno a causa del tempo gli olivi sono stati davvero avari e mio padre non ha raccolto nulla. Peccato, ci sarei tornata volentieri.
Baci
I ragazzini non amano le cose tipiche. Vogliono essere omologati, non vogliono sentirsi diversi. Tutti a mangiare schifezze prese dalla macchinetta e a bere l'Estathé - che a me sembra piscio di gatto...
RispondiEliminaQuando crescono, rivalutano le cose tipiche. Ma da ragazzini le detestano. Anche per me era così...