domenica 29 agosto 2010

regali....

ho detto a Fab che in amore a volte ci si aspetta dall'altro la luna....

Il giorno dopo si è presentato con questa....



Mi ha detto... "è il massimo che sono riuscito a fare ;-)"


un bacio a tutti da parte di entrambi

giovedì 12 agosto 2010

Dal parrucchiere 1° puntata

Negli anni ho collezionato una serie di disavventure con i parrucchieri.... ve ne faccio dono prima di andare in vacanza.....
Col tempo sono passata dal biondo zoccola al rosso assatanata (sabato scorso).... sempre giuro, contro la mia volontà. Ho rischiato di esser picchiata, sono uscita mezza di un colore mezza di un altro, fatto la tinta in mezzo a foto di miracolati....Veramente quando io vado dal parrucchiere mi succede di tutto....
Questo ha fatto nascere in me una certa avversione per la categoria....
Vi lascio il primo racconto ..... seguiranno gli altri....

PS: Sono arrivate finalmente le vacanzeeeeeeeeeeeeee........ domani partooooooooooooooo
Fate i bravi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Tratto da una mail inviata a G - 4 settembre 2006

Esco di casa, e decido di sperimentare il parrucchiere fashion vicino al cinema. Era da un po’ che lo avevo notato, ma avevo sempre avuto paura di entrare, vedevo in agguato il rischio di un salasso; ma questa volta è diverso, punto proprio a quello. Nella mia nuova vita non devo badare a spese.

Suono il campanello a lato della grande vetrata ed entro decisa. Chiedo alla signorina che mi accoglie se è possibile fare un taglio e lei sorridendo mi indica la sedia di attesa.
Dopo venti minuti arriva il mio turno. Il parrucchiere mi fa accomodare sulla poltrona di fronte allo specchio, poi prende una ciocca e inizia ad osservarla in silenzio. Passa ad un’altra ciocca e continua a studiare i miei capelli come se avessero una rarissima malattia che dovesse essere diagnosticata. Non si muove una mosca. Poi finalmente il parrucchiere rompe il silenzio e dice
- Il problema dei tuoi capelli è che….
Perché i miei capelli hanno un problema? Penso
Questa cosa non mi era mai balenata.

ma lui continua – è che sono sottili e non hanno volume –

Bingo! Ci volevano venti minuti di studio per arrivare a questa conclusione?!

Continua a osservare i miei capelli, questa volta soffermando la sua attenzione sul colore

- Questo colore poi è banale, non sa di nulla, io ti proporrei un cambio totale che ravvivi anche il viso, proporrei un biondo naturale, niente colore elettrico e niente mesh che ormai fanno solo le anziane.

Oddio, non pensavo che fosse così impegnativo andare dal parrucchiere, e poi in tutta onestà al cambio di colore non ci avevo proprio pensato. Però, alla fine se cambio deve essere, tanto vale dimostrare coraggio e cambiare completamente. Ebbene si, cambio di colore sia!

Quindi, il parrucchiere si allontana un attimo. Ritorna da me traghettando vicino alla mia sedia un tavolino magico con tante pozioni colorate racchiuse in bottigliette di vetro e una coppetta bianca di plastica a centro tavolino. Mi lancia un rapido sguardo e inizia le sue diavolerie. Con un bilancino inizia a pesare la prima polvere, segna sul quadernetto e butta nella coppetta, poi continua fino alla terza e la quarta, quindi mette una schiuma bianca e inizia a mescolare a mescolare, come io mescolo le uova per fare la frittata. Io lo guardo in silenzio intimorita e lui decide di rendermi partecipe.

Tell me and I forget, show me and I remember, involve me and I understand

Così mi dice che questa è una nuova metodica che permette di avere una tintura personalizzata per ogni cliente, quindi sono l'unica al mondo ad avere questa colorazione di capelli.

La cosa anziché riempirmi di orgoglio mi atterrisce!!!!

Inizia a passarmi l'impasto tra i capelli, prende ciocca dopo ciocca dall'alto verso il basso, prima la parte destra poi la sinistra, mi guarda, e continua le sue diavolerie. Poi mi mette quel casco fondi-cervello e mi lascia lì e si sposta su una paziente anziana che sfoggiava un biondo platinato. Io mentre ho 180 gradi sopra la mia testa aspetto che il tempo passi inesorabile sfogliando una di quelle riviste con le donnine nude o con le strafighe alte 1.90, anoressiche e belle come il sole.
Il mio viso da bianco diventa rosato, poi rosso e prima che scatti la colorazione viola quel casco malefico si spegne! Penso che la tortura sia finita ma invece sono lontana dalla realtà.

Il parrucchiere mi si avvicina e con un pettine inizia a sfrucugliarmi i capelli, quindi da ordine all'aiutante araba di passare alla seconda fase. Perchè c'è una seconda fase???!!!!

La ragazza mi passa un secondo intruglio in testa questa volta soffermandosi sulle radici e non sull'intera estensione del capello. La ragazza a differenza del parrucchiere ride sempre. Ride a squarciagola scusandosi con me dicendo che è in crisi di astinenza da caffè: non bere il caffè le fa questo effetto.

Anche la seconda fase finisce e ahimè vedo di nuovo quel malefico casco avvicinarsi alla mia poltrona.

Per fortuna la seconda volta il tempo passa molto più veloce, non so se perché effettivamente ci sto meno tempo o se ormai la mia pelle è diventata insensibile a qualsiasi evento esterno.
Passo al lavaggio. La ragazza araba mi mette sotto un getto d'acqua stranamente ad una temperatura accettabile e ogni tanto si interrompe per mettermi cremine tra i capelli che poi pettina. Poi nuovamente shampoo e poi nuovamente acqua. Non saprei dire quante volte questo rituale sia stato compiuto!

Poi finalmente ritorno sulla mia sedia davanti allo specchio, pronta a vedere cosa è accaduto ai miei capelli. Quando il parrucchiere toglie l'asciugamano dalla mia testa io mi sento svenire: sono bionda.... ma di un biondo... che nemmeno una lucciola della palmiro togliatti avrebbe voluto quella tonalità di biondo. Non ce la faccio a vedere quell'immagine nello specchio e abbasso lo sguardo sulla rivista che tenevo sulle ginocchia.

Poi penso "ok ora alzo nuovamente lo sguardo, e vedo che è un biondo normale, mi sono giusto spaventata e ho visto quello che in realtà non è"!

Rialzo lo sguardo e vedo la stessa immagine nello specchio! Il pensiero che i capelli in quel momento erano bagnati e che da asciutti sarebbero stati ancora più gialli, non mi aiuta a riprendermi dallo shock!

Il parrucchiere rompe per la seconda volta il silenzio e dice

- Sai abbiamo avuto un'ottima idea a farti il colore....il biondo ti illumina il viso -.

Io sorrido imbarazzata e penso "ci credo ora sono un lampadario!"

Guardo l'orologio e penso “sono le 19.30 se questo si sbriga faccio ancora in tempo ad andare al supermercato e comprarmi una tintura che mi dia un aspetto umano”.

Il parrucchiere inizia il taglio: dice che mi farà un taglio che mi darà volume ai capelli. Io visto che al problema del volume non ci ho mai fatto caso sottolineo
-si, ma non tanto volume-.

Lui sorride: ho difficoltà ad interpretare questo suo ultimo gesto.

Mi prende una ciocca di capelli, me la solleva verso l'alto e da un rapido colpo di forbice: il pezzo di ciocca tagliato schizza da una parte della stanza! Continua così finché non crede che l'opera debba ritenersi conclusa. Io passo il tempo a guardare le traiettorie delle mie ciocche bionde che schizzano di qua e di là della stanza. Per fortuna inizialmente avevo precisato che volevo sistemare il taglio in modo che la lunghezza dei miei capelli rimanesse il più possibile invariata e almeno in questo mi da ascolto.

Mi asciuga i capelli e ovviamente una asciugatura liscia sarebbe stata troppo banale e decide di optare per un liscio spettinato, una di quelle acconciature che vanno di moda adesso, mi dice mentre fa librare in aria il phon! Mi sento sfinita e ormai lascio seviziare i miei capelli come lui preferisce.

Pago il conto e me ne esco. La ragazza mi sottolinea che hanno provveduto ad aprire una scheda su di me in cui viene registrato tutti i quantitativi del mio colore in modo da riaverli uguale la prossima volta che vado. Mi arriverà a casa la scheda fidality, con tutti gli sconti a cui ho diritto.
Ormai ti schedano dappertutto. Così anche loro, oltre all’università, il medico, il supermercato hanno aperto una scheda sul mio caso umano.

Esco dal salone e decido che ho bisogno di prendere un pò d'aria, faccio il giro dell'isolato prima di tornare a casa. Vedo la mia immagine riflessa nello specchio e alla fine penso che poi non è così male!

Trovate sotto la mia foto di me giallo lampadina....

lunedì 9 agosto 2010

Ma voi ridete...

Giuro che non piangerò.

Butterò dentro tutto e andrò in bagno a truccarmi. Mi vestirò di luna, e indosserò il mio miglior sorriso.

Uscirò per strada e vi racconterò la più bella storia.

Vi regalerò un sogno, come tutte le sere, come ogni sera.

Ma voi ridete, perché io possa specchiarmi nei vostri occhi di bambini incantati.

Voi ridete, perché io possa credere di avervi, ancora una volta, regalato un sogno.







venerdì 6 agosto 2010

SOLIDIAMOCI

Quale è il miglior alleato di un blogger se non il passaparola?????

Ed è per questo che vi scrivo…. Per dirvi un segreto…. Per dirvi che è nato un nuovo blog….. e sarebbe cosa sana e giusta… se andaste a dargli un’occhiatina….qui

E se vi piace…. Avete facoltà di legarlo…anzi…..Si ....sarebbe carino…..

Se state pensando???? Perché dovremmo….. chi la conosce questa….????

La conoscete…… la conoscete……
mamma mia state sempre sulla difensiva….

ve ne ho già parlato …

QUI.

Quindi… vedete bene… conoscete… lei… suo marito… e la splendida figlia….

Anzi... Non avete mai visto me… ma avete visto lei….

SECONDO….. Scrive d’incanto….

Non ci credete????? E allora leggete voi stessi….

Bussolina vi ha mai dato una fregatura?????....

E vi pare che vuole iniziarvi a dare una "sola"…. Proprio ora ad inizio Agosto…. Che ha l’animo buono… in preparazione delle vacanze???

TERZO… è mia amica…. E quindi se non vi commenta…. Me la segnalate… so dove andarla a pescare e la bastono…. ;-)

Infine…. Visto che tra blogger si è solidali….. SOLIDIAMOCI!!!!!!

Buon fine a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…… anche se in molti siete in vacanza


mercoledì 4 agosto 2010

Dannati danni

Note dell’autrice “le vicende che ho raccontato e i personaggi che ho descritto in questo libro non hanno riferimento con fatti e persone reali”

Chiude così Vittoria A, il suo libro. Eppure chi ha appena finito di leggere il libro crede più a quello che ha letto che a quest’ultima frase, perché un lettore capisce quando l’autore si mette a nudo e racconta tutto se stesso, senza filtri, senza mezze misure, anche se le storie sono tanto assurde quanto solo la realtà può esserlo.

Vittoria è sincera quando scrive, e il lettore lo percepisce. Probabilmente i personaggi e le vicende sono esaltati, i tratti ricalcati, ma sono sicura che ad ognuno di essi corrisponde un volto una storia non molto diversa da quella raccontata.

Se non fosse così reale in quello che scrive, probabilmente non si verrebbe a creare quel forte legame tra scrittore e lettore, tra narratore ed ascoltatore che ti tiene legato allo pagine.

Ho letto il libro in due giorni, e alla fine del libro mi sono sentita svuotata. Come quando qualcuno ti racconta un segreto, un fardello che si porta dentro, e alla fine della storia rimani con il tuo fardello tra le mani, mentre vedi l’altro andar via più leggero.

Forse perché chi scrive, è una persona che spesso ritrovo tra i commenti dei miei post, forse perché a mia volta ho letto i suoi stralci di vita scritti di tanto in tanto sul suo blog, forse perché la stessa persona è ora tra i miei contatti di facebook… forse per tutto questo insieme…. Il suo libro è stato per me emotivamente impegnativo….

O forse anche perché è una storia impegnativa scritta magistralmente in maniera leggera.

Ora scusatemi scrivo un attimo all’autrice….

Vittora, se non fossi in questo momento ad Edimburgo, ma al contrario qui davanti a me ti direi
- Sei una cazzona!!!!!!!!! –
Perché il tuo libro merita di esser su qualsiasi scaffale delle comuni librerie, e non solo presso quelle 3 o 4 che un piccolo editore fornisce. L’Hoepli, fortunamente mi ha recapitato il tuo libro in maniera efficiente e in poco tempo, ma se non avessi letto il tuo blog, non ne avrei mai visto traccia.


Con tutte le porcherie che l’editoria ci propone, che fatturano milioni di copie vendute solo perché presumibilmente scritte da un calciatore o un cantante che a mala pena ha finito la scuola dell’obbligo è possibile che la tua storia rimanga una storia di nicchia?????

Tu sei cazzona…. Ma pure l’editoria non ti è d’aiuto….


Eccomi di nuovo da voi…
Ad ogni modo, suggerisco la suddetta cazzona, per una storia che è impossibile vi lasci indifferenti… Dannati Danni editore Eclissi Editrice




martedì 27 luglio 2010

Il più grande spettacolo

La gente è il più grande spettacolo del mondo.
(C. Bukowsky)

Il nostro insegnate di fotografia, F. DS, cita spesso Bukowsky durante le lezioni di foto di scena. Lo dice anche adesso che le lezioni in teatro sono finite e ci sono alcune uscite del master di fotografia “il teatro fuori dal teatro”.

Io al master non partecipo, ho deciso di lasciare a Fab (il mio Fab) il compito di portare avanti la passione delle foto. Io vado avanti con le parole…. A lui lascio lo scettro delle immagini.

Gli obiettivi quando sono professionali sono pesanti, e se non hai una mano ferma, un braccio stabile, l’immagine viene mossa, non perfettamente a fuoco. La mia mano a volte vacilla sotto il peso di tutta quella attrezzatura.

Quando vidi per la prima volta, F., il nostro insegnante durante il giorno di presentazione del corso, pensai “speriamo che non sia quello il docente di fotografia…. Ma uno del corso di recitazione, scenografia o altro”.

Come spesso accade, dopo qualche minuto capii che quello sarebbe stato proprio il nostro insegnante.

Lo vedevo arcigno, assente…

Dopo un anno di corso, come ogni alunno che si rispetti, io e Fab siamo innamorati dei suoi insegnamenti.

F., non so se ti fa innamorare della fotografia. Perché chi si accosta ad un corso, di per sé già parte innamorato. Fabio, ti fa innamorare della gente, perché una persona ha dentro una storia e se sei un bravo fotografo, devi saper leggere quella storia e raccontarla con uno scatto.

Una frazione di secondo, un click, e fermi quella storia.

Le foto in posa, sono finte. Sono frottole, che ti vengono raccontate, son sorrisi patinati stucchevoli, irreali.

La bravura del fotografo, è quella di leggere le emozioni, quelle reali che difficilmente siam pronti a raccontare.

“Non dovete temere…. Dovete entrare nelle persone!!!! Le persone sono il più grande spettacolo del mondo!” dice F., quando qualcuno si intimidisce, e vacilla con il suo obiettivo in bilico sull’animo della persona.

Vi lascio alcune storie raccontate dal click di Fab ;-)














.....e il prof


giovedì 22 luglio 2010

Volare

Avete mai avuto paura di volare?

Beh non siete i soli. Ascoltate questa storia…

Quando scesi a Lecce a giugno, sopra al porticato di casa nostra di mare, notai che una coppia di rondini aveva deciso di costruire il proprio nido. In tanti anni che avevamo costruito quella casa di mare, non era mai successo.

Le rondini sono monogame. Le coppie si formano ogni primavera dopo l'arrivo nelle zone di riproduzione.

Le coppie di rondini costruiscono, con costanza e dedizione il proprio nido, fatto di fango e terra cementati insieme.

Se non avete mai visto costruire un nido di una rondine, vi posso assicurare che è uno spettacolo stupefacente.

Ho visto più sintonia in quei piccoli animaletti, che in molte coppie di noi umani. Questi pennutini si alternano tra lavori di trasporto pagliuzzette e lavori di cementatura, con grande dedizione.

L'impegno viene sempre ripagato. E lo potete vedere...

Dopo la fatica della costruzione della casa, i giovani sposini, si sono messi in posa per una foto davanti alla porta della loro nuova dimora ormai finita.



Bellini vero?

A giungo sono partita subito dopo che i pennutini hanno, finito di installare gli ultimi arredamenti di casa. Il tempo di tagliare il nastro davanti la porta e invitare un po’ di amici per un party di inagurazione.

Lo scorso we, sono ritornata a Lecce, e nonostante ricevessi aggiornamenti da mia madre sugli inquilini del piano rialzato, mi sono meravigliata di vedere come fossero cambiate le cose, in questo poco tempo di mia assenza.

Quel nido, quel loro nido da amore, esplodeva di piccoli rondinotti irrequieti e starnazzanti.


Il nido, come si può vedere è al limite dell’esplosione. La madre rondine stressatissima, almeno quanto una giovane madre umana, ad andare avanti e dietro a procurare cibo per queste sue creaturine fameliche.

Il padre, ovviamente latitante! In disparte a leggersi un giornale.

Ho letto su un documento della Lipu, che i genitori portano da mangiare ai nidiacei fino a 400 volte al giorno!
E ci lamentiamo noi….

Negli ultimi giorni in cui sono stata giù, ho avuto la fortuna di assistere anche alle prime lezioni di volo. Che ve lo dico a fa?(come si dice qui a Roma) Emozionantissimo!

La madre, emette dei suoni intensissimi e vola intorno al nido in maniera circolare. I piccoli, eccitati la cercano di imitare…
Si muovono, stiracchiano le ali, ricadono, strillano….Si dimenano… tentano il lancio ma poi ci ripensano.

Questo va avanti per uno o due giorni, fino a quando si lanciano e spiccano, magicamente il volo.
Perfetti ed eleganti, come tutti i consagnguinei.

Questo succede per il primo rondinotto, per il secondo.

Il terzo risponde alla madre: Fossi scemo! Nemmeno per tutto l’oro del mondo!

Il terzo ha una paura fottuta di volare. E a lui che gli altri volteggiano in cielo, fanno gli avvitamenti, i giri della morte, salgono scendono, ripartono, proprio non gliene importa un fico secco!

Lui sta bene dove sta



Rimane per tre giorni, da solo. Durante la giornata è sempre da solo, fatta eccezione per qualche breve visita della mamma, che impietosita da questo fifone si ricorda di andargli a dare ogni tanto da mangiare.

Le altre brevi visite, sono di uno o dell’altro fratello che prendono una breve pausa dall’acrobazie in volo. Lui si tira sempre contro le pareti, per paura di cader giù, spinto dall’irruenza del fratello.



La sera poi la famiglia si riunisce intorno al nido: fifoni e non.

Il giorno della mia partenza per Roma, però, quando mi alzo dal letto e sorseggiando il caffè butto un occhio ai coinquilini del piano rialzato scopro che il nido è vuoto.

Un esserino ha vinto la sua paura e e da un filo della luce lo vedo scrutare il mondo con gli occhi un po’ da grande.



Mi guarda e sembra dirmi: Ricordati che le paure vanno sempre affrontate! E dillo pure a chi legge il tuo blog!



Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia

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