Qui il tempo passa lentamente. Ormai si fa il conto alla
rovescia dei giorni che mancano, alla dpp sperando che sia un minimo indicativa
della data effettiva del parto. Che poi è un po’ come fare il conto delle
ricotte: Nicolò quando si sentirà pronto uscirà fuori, sbattendosene delle lune
piene, dei conti della ginecologa, dell’altezza della mia pancia o di ogni altra
corbelleria.
Io sto bene. Qui tutto tace. Nulla all’orizzonte che possa
far pensare che Nicolò decida in qualche modo di fare un’improvvisata. La
ginecologa dice che il bimbo è ancora alto. Considerando che io sono nata venti
giorni dopo la data presunta parto, Nicolò sembra voler rispettare i primati di
famiglia, e fare altrettanto. La dottoressa comunque mi ha confermato che al massimo si
aspetterà il 26 Settembre, dopo di che il vitellozzo volente o nolente di lì
trasloca.
Giorno due settembre ho la visita con l’ecografista, sapremo
quindi a quanto è arrivato a pesare il nostro vitellozzo. Io sono a dieta
ferrea, sotto ricatto stretto della ginecologa. Ho perso anche due chili dal
rientro delle vacanze, e stringo le mascelle per mantenere il peso per il
prossimo incontro, per farmi dare quella pacca sulla spalla di lavoro ben fatto
dopo la cazziata dell’ultima visita. Durante le vacanze estive mi ero lasciata
un po’ andare, addio dieta, addio restrizioni, libera di anima e di spirito,
godevo come un fringuello del sole e del mare… e poi eccola là…etvoilà ….quella
zoccola di bilancia ti sgama subito… e non ci pensa due minuti a fare la spia
con chi di dovere. Risultato: una dieta a base solo di proteine e vitamine, i
carboidrati esclusi in ogni loro forma. Addio persino la frutta!
Ieri mentre giravamo per gli ultimi acquisti per la valigia
dell’ospedale, per poco non raggiungo l’orgasmo passando davanti ad una
pizzeria al taglio.
“Manca poco, passerà” mi ha detto Fab, trascinandomi via, mentre
io finivo di trastullare le mie papille olfattive in quell’apoteosi di goduria.
Vorrei fare qualche piccola gitarella prima del grande
giorno, qualcosa per godermi questi ultimi giorni in due e mezzo, ma ancora non
è ben chiaro cosa. Purtroppo soffro in quest’ultimo periodo di piedi gonfi, e
uno in particolar modo quando cammino troppo si indolenzisce tanto, per cui
inizio a zoppicare. Dovrei trovare quindi qualcosa di tranquillo da fare senza
affaticarmi troppo.
Due giorni fa è stato il quinto compleanno di Leo, il nipote
di Fab. Siamo quindi andati nella loro casa in affitto al mare verso Roma nord
per un’ ultima boccata di Iodio della stagione. C’è chi dice che dall’ecografia
Nicolò sembra fisicamente assomigliare a Leo, per quanto non è una somiglianza
dalla mia parte, non mi dispiacerebbe, adoro Leo, è il classico bambino
tirabaci.
E’ inutile dire che il mio pancione ha attirato la curiosità
di grandi e di piccini. I più piccoli, quindi tutti i nipoti di Fab, ne erano
praticamente ipnotizzati. Ho avuto per gran parte del tempo uno stuolo di
occhietti neri e vispi che mi tempestavano di domande sulla posizione del
cugino nella pancia, su cosa fa, su come ci sia finito lì, su quando esce, sul
fatto se io sia costretta a mangiare solo cose non dure perché poi il cuginetto
non avendo i denti e non saprebbe come masticarle e tanto altro.
E poi l’immancabile
- "Zia per favore, puoi dire di fare un’altra
capriola, perché si è appena fermato! Va bene anche se tira un calcio