domenica 23 settembre 2012

Fatina costume parte 1: le bacchette magiche


Con Fab, in questi giorni abbiamo deciso di metterci all’opera sui calendari 2013 per i suoi nipotini. Per Leo già munito di un vestito da astronauta, abbiamo pensato di predisporre un calendario storia, di un bimbo-astronauta che raggiunge un pianeta lontano. Il bimbo nei diversi mesi  dovrà imparare ad interagire con questa nuova realtà. La storia è narrata attraverso 12 scatti, uno appunto per ogni mese.

Sul calendario di Leo siamo a buon punto, per questo in tutta onestà mi sento di dire che lo trovo adorabile. Leo dopo un’iniziale momento di euforia per l’ esser sulla spiaggia vestito da astronauta a far finta di piantare una bandiera come durante l’allunaggio, probabilmente si è sentito un po’ disorientato. Senza nemmeno saperlo ha prodotto delle espressioni del viso che calzavano a pennello con l’idea del calendario. 

Probabilmente un bimbo che giunge in un pianeta lontano da casa si sente perfettamente così: inizialmente euforico e poi disorientato!

Trovo che il calendario abbia un che di poetico e malinconico. Ha un po’ il sapore lontano del piccolo principe, di cui come sapete sono una fan accanita.

Terminato il calendario di Leo ci rimanevano le due bimbe, figlie della sorella più grande di Fab. Per loro abbiamo deciso un setting completamente diverso, quello cioè di due fatine dei boschi.

Non avendo un vestito già pronto per l’occasione, ho deciso di impostare il tutto io. E’ ovvio che non volessi spendere una fortuna, per questo ho usato materiali economici o che già avevo. Sono così orgogliosa del risultato che ho deciso di postare le istruzioni sul blog, perché può risultare utile a qualcuno di voi che desideri far folleggiare la propria bimba nel periodo di carnevale, o per qualche festa a tema speciale.

Pertanto se avete figlie femmine, desiderose di avere gonne leggere come nuvole e alette svolazzanti, leggete questo e i prossimi post che seguiranno.

Per ora iniziamo con un accessorio che non può mancare ad una fata del bosco: la bacchetta magica.

Occorrente per bacchette magiche:
Una coppia di bastone per tenda a molla (costo da “er cinese” 1.50 euro)
nastrini colorati secondo i gusti.

Procedimento:
Le tende a molla sono costituite da un tubicino più grande e uno più piccolo a scomparsa nel primo. Io ho adoperato il tubicino più grande per far una bacchetta magica per la bambina più grande (5 anni) e quello più piccolo per la bambina di 2 anni.
Ho protetto le estremità dei bastoncini con i cappucci sfilati alla coppia di tubicini che non andavo ad utilizzare, in modo che entrambe le parti estreme fossero sicure.
A questo punto ho tagliato due metri di nastrini colorati, ho preso tre nastrini colorati, ed ho cucito insieme un’estremità della tripletta in modo da formare un cappio (si può usare sia la macchina da cucire che una cucitura a mano)
Con un nastrino più piccolo, fatto passare nel forellino del cappuccio della bacchetta, ho unito poi la bacchettina al cappio dei nastrini…..
E magia magia…. Le bacchette hanno preso vita.
La magia è così semplice che probabilmente con una foto la capite meglio di quanto possa io raccontare.





Per il vestito completo leggi anche come fare gonnelline da fatina , e le ali da fatina

martedì 18 settembre 2012

Un razzo in prestito


-         Zia….. mamma mi ha fatto vedere le foto in cui eri su una nuvola. Ma ci sei andata con lo zio?

-         Si c’era anche lui, era su una nuvola più sotto, che mi scattava una foto.

-         Ziaaaaa

-         Si dimmi Leo

-         Ma sulle nuvole ci siete andati con un razzo?

-         Un razzo?..... si… ci siamo andati con un razzo

Silenzio

-         Leo, però se vuoi qualche volta il razzo te lo possiamo prestare, così sulle nuvole ci puoi andare anche tu

Nuovamente silenzio.

Poi alza lo sguardo, e medita sulla fattibilità della cosa.

-         Ziaaaa....... non lo so...... io mi sa che un razzo non lo so guidare……

 

ME LO SAREI MANGIATO A MORSI!!!!

Ed ecco a voi la foto in questione.


Questo era anche per dirvi che stiamo partendo con un piccolo progettino di fotografia, o meglio Fab parte, io faccio da mozzo o secondo pilotino.

Se ci volete dare un in bocca al lupo di incoraggiamento, siamo sulla pagina facebook
  di Fab .


Basta diventare fan della pagina di Fabrizio de Julio Photography. Prossimamente sistemiamo anche la pagina del sito, e partiamo in piena regola, per dove non si sa, ma ad ogni modo noi si parte ……

domenica 2 settembre 2012

Il piccolo principe


Giovedì ero fuori a mangiare con Fab sul terrazzo di casa nostra. Non era da molto che ci eravamo seduti, quando Fab ha richiamato la mia attenzione, in maniera concitata, indicandomi di guardare il cielo.

Io ero in posizione frontale a lui, davo quindi le spalle al paesaggio esterno che si apre davanti al nostro balcone. Dal momento che Fab continuava a fremere e ad esagitarsi indicandomi il cielo senza per questo emettere una parola, mi sono voltata per capire cosa c’era di così elettrizzante.

Il cielo era una coperta di velluto blu scuro trapuntato di stelle diamantate, la luna non ancora perfettamente piena brillava su un angolo. Tutta quella profondità di azzurro veniva squarciata da una palla luminosa verde che portava dietro una piccola scia.

Un bolide. Era la prima volta che ne vedevo uno. Il bolide è una meteora molto più grande di una stella, seconda per intensità solo alla luna e al sole. Correva su quel panno vellutato placidamente, sembrava non aver la stessa fretta delle stelle cadenti, ma anzi sembrava aver piacere per quel suo viaggio. Proprio per questa sua lentezza abbiamo avuto quindi tutto il tempo di ammirarla nella sua regalità.

Era quasi a fine vita, quando ho visto la figura esile del piccolo principe stagliarsi da quella palla infuocata per lanciarsi proprio verso la nostra direzione. Un volo di colombe lo raggiunse e lo trainò dalla nostra parte.

Non capita tutti i giorni di avere il piccolo principe a casa propria, pertanto rimasi un po’ frastornata, e anziché invitarlo a tavola o chiederli se aveva fame o sete, me ne stavo lì imbambolata davanti a lui come uno stoccafisso.

Ha rotto lui per prima il silenzio.

-         Da lassù mi sei sembrata triste ed ho pensato quindi di fare una piccola deviazione alla mia rotta.

Un po’ triste effettivamente lo ero. Come si può mentire al piccolo principe?!

-         Si, è vero. Sono un po’ giù di corda. Ho tanti sogni, ma al momento mi trovo in una fase di stallo su tutti. Mi affatico, mi dimeno, ma non accade nulla. Mi sento sfiduciata. Tu puoi per caso dirmi come posso fare a realizzarli, qual è il segreto?

Il piccolo principe rimase quindi un po’ in silenzio, come se quell’argomento a lui fosse nuovo. Poi ricadendo da quella sua fase contemplativa mi ha detto

-         Ti regalo tre piante invisibili: la camomilla, il biancospino e la primula maggiore. Sono piante invisibili e quindi le devi innaffiare con acqua invisibile. Ne devi aver cura. Non lasciarle mai morire, mi raccomando, è importante! Poi vieni, se ti avvicini ti dico un segreto, la chiave per realizzare ogni sogno.

E così ha fatto. Mi ha detto il suo segreto all’orecchio. Nemmeno Fab che era così vicino a me, ha potuto sentirlo.

Prima di andar via, ha bevuto un sorso d’acqua. Avrei voluto che si intrattenesse con noi ancora un po’, ma aveva fretta. Speravo che mi raccontasse ancora qualche segreto, qualche cosa che potesse arricchire la mia conoscenza, ma non c’è stato verso di trattenerlo, purtroppo è ritornato sul suo bolide verde da dove era partito.

Quando non ho visto più in cielo la luce della meteora sono corsa in casa a cercare sul libro dei messaggi segreti dei fiori, il significato di quelio che avevo ricevuto in dono dal piccolo principe. E questo è quello che ho trovato:

Camomilla : forza nelle difficoltà

Biancospino: speranza

Primula maggiore: fiducia

Ho capito quindi che il piccolo principe regalandomi quei fiori mi voleva far capire, che il vero segreto per realizzare un sogno è esser forti, non perder mai la speranza e aver fiducia in sé e nei propri sogni.

E come potergli dar torto?!?!

Secondo voi invece cosa mi ha detto nell’orecchio?!?!

 

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