martedì 27 luglio 2010

Il più grande spettacolo

La gente è il più grande spettacolo del mondo.
(C. Bukowsky)

Il nostro insegnate di fotografia, F. DS, cita spesso Bukowsky durante le lezioni di foto di scena. Lo dice anche adesso che le lezioni in teatro sono finite e ci sono alcune uscite del master di fotografia “il teatro fuori dal teatro”.

Io al master non partecipo, ho deciso di lasciare a Fab (il mio Fab) il compito di portare avanti la passione delle foto. Io vado avanti con le parole…. A lui lascio lo scettro delle immagini.

Gli obiettivi quando sono professionali sono pesanti, e se non hai una mano ferma, un braccio stabile, l’immagine viene mossa, non perfettamente a fuoco. La mia mano a volte vacilla sotto il peso di tutta quella attrezzatura.

Quando vidi per la prima volta, F., il nostro insegnante durante il giorno di presentazione del corso, pensai “speriamo che non sia quello il docente di fotografia…. Ma uno del corso di recitazione, scenografia o altro”.

Come spesso accade, dopo qualche minuto capii che quello sarebbe stato proprio il nostro insegnante.

Lo vedevo arcigno, assente…

Dopo un anno di corso, come ogni alunno che si rispetti, io e Fab siamo innamorati dei suoi insegnamenti.

F., non so se ti fa innamorare della fotografia. Perché chi si accosta ad un corso, di per sé già parte innamorato. Fabio, ti fa innamorare della gente, perché una persona ha dentro una storia e se sei un bravo fotografo, devi saper leggere quella storia e raccontarla con uno scatto.

Una frazione di secondo, un click, e fermi quella storia.

Le foto in posa, sono finte. Sono frottole, che ti vengono raccontate, son sorrisi patinati stucchevoli, irreali.

La bravura del fotografo, è quella di leggere le emozioni, quelle reali che difficilmente siam pronti a raccontare.

“Non dovete temere…. Dovete entrare nelle persone!!!! Le persone sono il più grande spettacolo del mondo!” dice F., quando qualcuno si intimidisce, e vacilla con il suo obiettivo in bilico sull’animo della persona.

Vi lascio alcune storie raccontate dal click di Fab ;-)














.....e il prof


giovedì 22 luglio 2010

Volare

Avete mai avuto paura di volare?

Beh non siete i soli. Ascoltate questa storia…

Quando scesi a Lecce a giugno, sopra al porticato di casa nostra di mare, notai che una coppia di rondini aveva deciso di costruire il proprio nido. In tanti anni che avevamo costruito quella casa di mare, non era mai successo.

Le rondini sono monogame. Le coppie si formano ogni primavera dopo l'arrivo nelle zone di riproduzione.

Le coppie di rondini costruiscono, con costanza e dedizione il proprio nido, fatto di fango e terra cementati insieme.

Se non avete mai visto costruire un nido di una rondine, vi posso assicurare che è uno spettacolo stupefacente.

Ho visto più sintonia in quei piccoli animaletti, che in molte coppie di noi umani. Questi pennutini si alternano tra lavori di trasporto pagliuzzette e lavori di cementatura, con grande dedizione.

L'impegno viene sempre ripagato. E lo potete vedere...

Dopo la fatica della costruzione della casa, i giovani sposini, si sono messi in posa per una foto davanti alla porta della loro nuova dimora ormai finita.



Bellini vero?

A giungo sono partita subito dopo che i pennutini hanno, finito di installare gli ultimi arredamenti di casa. Il tempo di tagliare il nastro davanti la porta e invitare un po’ di amici per un party di inagurazione.

Lo scorso we, sono ritornata a Lecce, e nonostante ricevessi aggiornamenti da mia madre sugli inquilini del piano rialzato, mi sono meravigliata di vedere come fossero cambiate le cose, in questo poco tempo di mia assenza.

Quel nido, quel loro nido da amore, esplodeva di piccoli rondinotti irrequieti e starnazzanti.


Il nido, come si può vedere è al limite dell’esplosione. La madre rondine stressatissima, almeno quanto una giovane madre umana, ad andare avanti e dietro a procurare cibo per queste sue creaturine fameliche.

Il padre, ovviamente latitante! In disparte a leggersi un giornale.

Ho letto su un documento della Lipu, che i genitori portano da mangiare ai nidiacei fino a 400 volte al giorno!
E ci lamentiamo noi….

Negli ultimi giorni in cui sono stata giù, ho avuto la fortuna di assistere anche alle prime lezioni di volo. Che ve lo dico a fa?(come si dice qui a Roma) Emozionantissimo!

La madre, emette dei suoni intensissimi e vola intorno al nido in maniera circolare. I piccoli, eccitati la cercano di imitare…
Si muovono, stiracchiano le ali, ricadono, strillano….Si dimenano… tentano il lancio ma poi ci ripensano.

Questo va avanti per uno o due giorni, fino a quando si lanciano e spiccano, magicamente il volo.
Perfetti ed eleganti, come tutti i consagnguinei.

Questo succede per il primo rondinotto, per il secondo.

Il terzo risponde alla madre: Fossi scemo! Nemmeno per tutto l’oro del mondo!

Il terzo ha una paura fottuta di volare. E a lui che gli altri volteggiano in cielo, fanno gli avvitamenti, i giri della morte, salgono scendono, ripartono, proprio non gliene importa un fico secco!

Lui sta bene dove sta



Rimane per tre giorni, da solo. Durante la giornata è sempre da solo, fatta eccezione per qualche breve visita della mamma, che impietosita da questo fifone si ricorda di andargli a dare ogni tanto da mangiare.

Le altre brevi visite, sono di uno o dell’altro fratello che prendono una breve pausa dall’acrobazie in volo. Lui si tira sempre contro le pareti, per paura di cader giù, spinto dall’irruenza del fratello.



La sera poi la famiglia si riunisce intorno al nido: fifoni e non.

Il giorno della mia partenza per Roma, però, quando mi alzo dal letto e sorseggiando il caffè butto un occhio ai coinquilini del piano rialzato scopro che il nido è vuoto.

Un esserino ha vinto la sua paura e e da un filo della luce lo vedo scrutare il mondo con gli occhi un po’ da grande.



Mi guarda e sembra dirmi: Ricordati che le paure vanno sempre affrontate! E dillo pure a chi legge il tuo blog!



Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia

lunedì 19 luglio 2010

Giri strani

A volte l’amicizia fa giri strani… ci sono amicizie che durano una vita, altre il tempo di uno sbadiglio… ci sono amicizie che dissemini per strada come Pollicino, o che ti cadono di tasca senza nemmeno rendertene conto.

Conobbi T. tra i banchi di scuola….Il primo giorno era seduto dietro me… parlava ma non sperperava le parole, le custodiva. Del resto anche io nella vita ho sempre centellinato le mie.

Nei cinque anni del liceo, diventammo amici, ma non intimi. Le nostre vite scorrevano parallele in quegli anni, intrecciandosi di tanto in tanto. Suppongo avessimo una reciproca ammirazione l’uno dell’altra, ma avevamo troppe distrazioni e poca voglia per renderne partecipe l’altro.

La nostra amicizia è cresciuta negli anni dell’università, senza saperne nemmeno il motivo, vacanza dopo vacanza ci si rincontrava. Del liceo eravamo rimasti in 4. Di tutta la classe, di tutte le promesse di non perdersi di vista, solo in 4 sentivano ancora la necessità di non farsi nuove amicizie.

Di quelle vacanze ricordo ancora l’odore dei falò sulla spiaggia, del vino delle sagre, del freddo della piazza in inverno.

Poi un anno io e T litigammo. Le nostre rispettive vite private stavano cambiando, eravamo nervosi, bisticciavamo, una, due, tre volte. Fino a perderci completamente di vista.

Passavano gli anni e continuavamo a ignorarci. Rigidi e fissi sulle nostre posizioni. Non posso dire di averne mai sentito la sua mancanza in quel periodo, anzi la sola idea mi dava irritazione.

Un giorno mentre ero impelagata in un lavoro mi arrivò la notizia che G si sarebbe laureato a breve. G uno dei 4, l’amico intimo di entrambi, il martire che in tutti quegli anni di silenzio aveva fatto l’acrobazie per arrabattarsi in questa amicizia altalenante senza far torto a nessuno.

Sapevo che per forza di cose la laurea di G mi avrebbe portato a incontrarmi nuovamente con T. L’idea mi creava fastidio. Decido però di fare il primo passo perché voglio bene a G, e io costi quel che costi il giorno della laurea di G volevo esserci. Se proprio mi dovevo cavare un dente, tanto valeva farlo subito. Tento un approccio telematico, figlio dei tempi di facebook.

Ho tirato una corda e dall’altra parte ho trovato una mano che ne ha afferrato l’altra estremità.

Ora siamo ritornati amici… non saprei dire se più o meno di prima…probabilmente diversamente da prima. Ora siamo più maturi, e meno emotivamente instabili.

So che T c’è sempre quando io torno. E' sempre lì fedele come la mia terra.

Quello che ho imparato dalla mia storia d'amicizia con T è che a volta bisogna aver la maturità di ritornare sui propri passi e ricucire ciò che si è sgranato, altrimenti si rischia di compiere un grosso errore.

Trovate qualche scatto fatto dal mio super splendido splendente fotografo alle dolci donne della famiglia di T.
Ditemi voi, ma quanto è bella questa bambina?!?!?!?!










martedì 13 luglio 2010

Cigno

GM C che scrive su http://paroleamorsi.blogspot.com/ mi aveva giustamente fatto notare che sarebbe stato carino avere delle spiegazioni su come fare gli animaletti postati qualche tempo fa. Mi scuso per il ritardo di questo post…. Ma come dire…. Meglio tardi che mai!
Il primo animaletto che spiego, è il cigno…. E’ il più difficile… se fate questo… gli altri sono una passeggiata!
Sono quasi certa che la vostra mela, sarà migliore della mia....o meglio il vostro cigno ;-)

Ad ogni modo…. Mani in pasta!

Prendete una mela, e tagliatene una fetta come indicato nella foto, in modo da creare un punto di appoggio.

Sulla fettina asportata disegnate la sagoma del collo e della testa di un cigno, e tagliatela con un coltellino. Usate un chiodo di garofano per fare l’occhietto dell’animale.



Effettuate una piccola incisione sulla mela, dove andrà ad incastrarsi il collo del cigno. Se lo ritenete opportuno, aiutatevi con uno stecchino.



Per maggior semplicità dei movimenti, una volta appurato che i due pezzi, stiano bene insieme, separateli per poi unirli successivamente.

Ora bisogna sagomare le ali! Con un coltellino ben affilato praticate sulla metà superiore un taglio che vada da un’estremità all’altra della mela. Fate la stessa cosa nella sezione inferiore come indicato in foto.


Se avete inciso bene, lo spicchio può scorrere, lungo il suo letto. Fate la stessa cosa incidendo uno spicchio all’interno dello spicchio.

E due tagli ulteriori ancora una volta, per ottenere l’ultimo spicchio.


Effettuate lo stesso lavoro, anche sull’altra metà della mela.

Una volta, che avete finito le incisioni, fate scorrere gli spicchi, gli uni sugli altri in modo che assumano, la forma di ali di cigno appena spiegate.



A questo punto, rinserite la testa del cigno, come provato in precedenza.

E il gioco è fatto! Il vostro animaletto è pronto!!!!!



Se qualcuno pensa che al Signore i cigni escano meglio…. Veramente non capisco da che punto di vista!!!

domenica 11 luglio 2010

Leggere attentamente le avvertenze

Questa mattina mi sono alzata con un leggero mal di testa…. Ho svuotato il contenuto di una bustina di Oki nel bicchiere, aggiunto l’acqua e ancora intorpidita dal torpore del sonno e dal tamburellare del mal di testa ho bevuto la mia medicina.

Mentre aspettavo che il farmaco mi facesse effetto….ho allungato il braccio per prendere la rivista poggiata sul tavolo, che mi era arrivata a casa pochi giorni prima ed ho iniziato a leggere.

La rivista è molto settoriale…. Ma in quel momento non avevo la forza di andarmi a cercare un diversivo migliore.

Inizio a leggere un articolo sul Tantum Rosa.

L’articolo riporta che dal 2010 sono giunte numerose chiamate al centro antiveleni di Pavia e Milano per errore di uso del medicinale Tantum Rosa, medicinale contenente benzidamina autorizzato per la preparazione di soluzione cutanee per i genitali esterni.

L’articolo spiega che gli errori sono dovuti al fatto che il farmaco anziché esser usato per lavaggi del “fiorellino” (come diceva mia nonna) viene disciolto in un bicchiere e bevuto.

Intossicazioni di questo farmaco portano a vertigini, capogiri, allucinazioni, cefalee etc

Finisco l’articolo e penso – Certo che se la gente è cretina……!!!!! –

Nel frattempo si è svegliato Fab, entra in cucina e va a prepararsi il caffè.

Mentre lo vedo trafficare, domando a brucia pelo

- Conosci tantum rosa? –

Lui sbadiglia e dice si.

- A cosa serve e come si usa? - continuo

E lui, mentre versa l’acqua nella moka

- Si scioglie in acqua e si beve – convinto senza il minimo dubbio

Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo, penso.

Non paga, incalzo

- E ti ricordi, per cosa si usa? –

Ci pensa un attimo…. Questa volta tentenna…. Poi è certo…. Ha trovato la sua risposta

- Sindrome premestruale! – Mi dice soddisfatto della sua stessa risposta.

Morale della favola: TENETE L’ARMADIETTO DEI MEDICINALI BEN LONTANO DAI VOSTRI BAMBINI E DAL VOSTRO UOMO!!!!!!!


venerdì 9 luglio 2010

Nominations

Piovono premi…. In una giornata ho ricevuto 2 premi dardos rispettivamente da Scix e da Daisy (http://scix-diariodiunaprecariainerba.blogspot.com/; http://http//moonstruckgreendaisy.blogspot.com/) e un premio Sorriso da Val Gina (http://momi1492.blogspot.com/).

I premi vengono assegnati a coloro che “allietano, informano e divulgano arte, letteratura, valori etici e culturali”.
Il regolamento consiste nel citare chi ti ha assegnato il premio e a tua volta fare altri 15 nominativi per nuove assegnazioni.

Come ha detto Grace, essere blogger, richiede impegno, ed è quindi difficile fare una selezione. Lei non l’ha fatto. Io, invece vi do i miei preferiti, per il gusto di far conoscere quale sono i miei gusti, i miei blog prediletti.

In realtà ce ne sono molti…. Ma questi che vi cito sono al top per diverse motivazione che vado ad elencare:

Inizio con il mitico Jajo (http://viaggi-cucina-e-io.blogspot.com/) per diversi motivi. Perché il suo blog è una figata, e per motivi diciamo affettivi. E’ stato il mio primo sostenitore, quando avevo zero contatti, e nessuno mi si filava, perché se hai zero contatti vali zero. nel web ;-) Lui mi scrisse “vedrai che alla fine avrai tanti commenti da perderne il conto”…. Non è proprio così :-D… ma il blog è cresciuto in fretta

La principessa raffreddata (http://laprincipessaraffreddata.wordpress.com/) perché non so chi sia più dolce, se la madre o la figlia. Fate una passeggiata nel loro blog e come me vi innamorerete di entrambe.

Per la sezione foodblogger Federica e Pagnottella (http://puntinipuntiniepuntine.blogspot.com/, http://ilgaiomondodigaia.blogspot.com/). Perché mi piacciono le loro ricette e trovo che siano anche delle eccellenti fotografe. E come non citare Paolo, il mio mitico grande chef (http://makkekomiko.wordpress.com/).


Per le giovanissime Chiara (http://ilsoffittodicasamia.blogspot.com/). Ha solo 20 anni e un bel modo di scrivere…. Io alla sua età giocavo ancora con le bambole. La stessa cosa dicasi per Ginger (http://gingerforall.blogspot.com/) 23 anni.

Per i blogger stranieri, in particolar modo sezione fotografia Mybeautifuldisaster (http://gisediet.blogspot.com/) e guito (http://diariodeunfotografoviajero.blogspot.com/). Se andate a vedere i loro blog, attenzione che potreste perdere la mandibola, per la bellezza delle foto.

Per la sezione scrittori a Vittoria (http://dannatidanni.blogspot.com/). Il suo blog mi piace molto, e mi riprometto ogni volta di andar a comprare il suo libro, ma ad esser sincera ancora lo devo fare. Probabilmente ora che finisco Acciao, libro che tra l’altro consiglio.

Per la sezione viaggi AleB (http://girovagate.blogspot.com/). Mi ha sempre aggiornato su notizie veramente accattivanti.

Altri blog che mi piacciono molto, ma a cui non so dare una giusta collocazione:
Maraptica (http://clandestinidirazza.blogspot.com/). Ha un bel modo di scrivere, andate e vedete.

Se che scrive su trittoli (http://trittoli.blogspot.com/ ) Anche lei ha un modo di scrivere che mi piace molto.

Angela con il suo only1photo (http://only1photo.blogspot.com/). Trovo sia un blog veramente originale.

Ho evitato di citare altri blog, che seguo con interesse semplicemente perché ho visto che erano già stati nominati da Maraptica, Scix, Daisy, o avevano ricevuto premi da terzi.

Seguo diverse mammeblogger…. Ma non le cito, perché sono un po’ una setta…. Se hai un pargolo e ti intendi di pappette, pannolini, e nottate entri nel club, altrimenti sei out. Ho scoperto anche dei papà-blogger altrettanto interessanti, quanto settoriali. Mi ignorano :(.

I foodblogger invece mi piacciono, come il loro cibo. Loro accettano di tutto, e commentano tutto anche se fai confusione tra aceto balsamico e aceto normale, e ti chiedi cosa sia il cremortartaro.
Ad ogni modo, l’occasione dei premi era gradita per citarvi i miei gusti. Per dire che non c’è nessun premio più gradito di trovare un vostro commento sul mio post.

Guardate i vostri commenti al mio post precedente. Pensate che possa esserci un premio migliore di questo??????

I vostri blog inoltre sono fighi, figherrimi, e vi leggo tutti con notevole piacere. E a volte mi rammarico, che la fretta, il lavoro e la vita privata mi fa sfuggire alcuni vostri post….
Ma ogni mio commento che trovate, è sempre scritto con piacere e non lasciato lì tanto per…tanto per dire “a buon rendere”….

Leggo e commento anche post di gente che non mi si fila minimamente….quindi i commenti che lascio da voi sono sempre sentiti, perché se state leggendo questo post, vuol dire che si è creato quel filo sottile tra lettore e scrittore, che regoliamo a fasi alterne.

PS: Aggiornamento al giorno 12/7/2010: Ho ricevuto un premio Dardos anche da Ale di Timo e Maggiorana (http://timoemaggiorana.blogspot.com/). Veramente non ho parole.....
Vi consiglio di fare un giretto anche nel suo blog, perchè merita veramente!




mercoledì 7 luglio 2010

Scaramucce

Sabato scorso siamo stati ai giardini di Ninfa. Diversi amici ce l’avevano consigliato, perché sono belli, perché ci sono diverse cose da fotografare. E così lo abbiamo fatto.

Roma, è ormai un forno crematorio, e al mare, se non è il mio mare, ci vado sempre un po’ controvoglia. Le fughe fuori porta invece mi piacciono, mi fanno sentire un po’ come in gita scolastica.

Questo, avviene generalmente, non sempre.
Il punto è che questa volta mentre ci mettiamo in macchina iniziamo a litigare…. Piccole scaramucce che poi si autoalimentano. E’ nato dal nulla, dal decidere quando adempiere una serie di impegni, da gestire nel week-end.

Ovviamente, io avrei segato buona parte di quegli appuntamenti. L’idea di aver tutti i week-end di luglio già catalogati, e occupati, mi da un senso di soffocamento.

Ci sono momenti che la vita di coppia, ti porta per forza di cose, ad una serie di obblighi infiniti da gestire, dei quali se sei single te ne infischi tranquillamente. Se sei single sei padrone delle tue giornate, e devi dar conto solo a te stesso.

E quando litighi…. Pensi… “Cavoli perchèèèèèè????? Perché mi devo barcamenare ad accontentare tutti! Ma chi me lo ha fatto fare!!!! Stavo tanto bene come stavo”

Poi ti ammutolisci, e guardi dal finestrino, mentre l’altro in silenzio guida, nervoso e sbigottito.

Il viaggio è lungo, e se si è nervosi e in silenzio, sembra anche infinito. Raggiunti la meta siamo entrambi stremati da quell’ignorarci.

Guardo Fab negli occhi, e capisco che quella nostra lite lo ha ferito. In fondo, non posso esimermi da quegli obblighi, e lui non ne ha veramente nessuna colpa.

E poi, almeno io, non è vero che stavo tanto bene come stavo! Stavo bene, ma ora sto meglio :-)
Vi lascio le foto dei giardini di Ninfa, e una di me col broncio e con le scarpe bianche prima del loro decesso. Se andate a vedere questi meravigliosi giardini, non perdetevi Sermoneta che è un borgo medioevale bellissimo.



























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